Avvenire, 6 maggio 2025
Rissoso e provocatorio è «persona non grata» in Moldavia e Ucraina
Giovane, ultranazionalista di estrema destra, e fondatore di un partito, l’Aur, che non ha mai nascosto posizioni sul filo dell’antisemitismo. Se dovesse venire eletto fra due settimane, George Simion diventerà il presidente della Repubblica più giovane nella storia del Paese, ad appena 38 anni. Noto per il suo carattere rissoso, è uno con cui è meglio non litigare. È salito alla ribalta delle cronache per la prima volta nel 2020, quando il suo partito, a sorpresa, ha conquistato il 9% alle parlamentari. Da quel momento si è reso protagonista di atti apertamente provocatori: aggressioni verbali a parlamentari, manifestazioni di protesta davanti a ministeri e istituzioni. Più volte è stato sospeso dalle sedute del Parlamento per i suoi atteggiamenti di aperta contrapposizione. Nel 2022, in occasione del suo matrimonio, è stato accusato di essersi ispirato a quello di Cornelius Zelea Condreanu, legionario fascista e antisemita attivo nei primi tre decenni del secolo scorso.
Convinto che il vero rumeno sia cristiano ortodosso, poco inclusivo con le minoranze etniche o religiose, è un fermo sostenitore della riunificazione fra Romania e Moldavia. Invece, quest’ultima, non solo non ci pensa proprio, ma lo ha anche dichiarato persona non grata. Lo stesso ha fatto l’Ucraina, con cui Simion ha avuto discussioni soprattutto per le politiche riguardanti il grano ucraino che, a detta sua, svantaggiavano gli agricoltori rumeni. Dichiara di vivere in un appartamento di 52 metri quadrati e di devolvere il 90% del suo stipendio in opere di carità. Eppure, durante la campagna elettorale, ha organizzato manifestazioni imponenti e un sistema di “mance elettorali” per le popolazioni periferiche e rurali. Particolare che ha fatto sorgere in molti osservatori la domanda su dove abbia preso questi soldi. La sua campagna si è basata su una retorica anti-sistema: il cosiddetto “Planul Simion”, che prevede circa 200 misure per riformare lo Stato. Fra queste, destano maggiore preoccupazione quelle riguardanti l’emendamento della Costituzione, approvata nel 1991, dopo la fine della dittatura di Nicolae Ceau escu e revisionata nel 2003 in vista dell’ingresso nella Ue. Il progetto è quello di rafforzare l’identità nazionale a sfavore dell’integrazione europea. Per essere votato, però, ha bisogno dei due terzi del Parlamento, dove l’Aur possiede solo 64 deputati su 331.