repubblica.it, 5 maggio 2025
“Compagni, dimagrite”. Bilance e bonus in busta paga, così Pechino mette a dieta la Cina
Compagni, dimagrite! Aziende che offrono bonus in busta paga ai lavoratori sovrappeso che riescono a perdere qualche chilo, programmi nelle scuole, cliniche per la gestione del peso negli ospedali, hotel invitati a mettere nelle camere delle bilance: chissà, magari per ricordare agli ospiti che è meglio mettersi a dieta e fare un po’ di sport. Il Partito ha sempre posto grande attenzione al problema, ma negli ultimi mesi il peso forma dei cinesi sta diventando sempre più una delle priorità nazionali per la leadership comunista.
Negli ultimi 40 anni l’obesità è salita alle stelle in Cina. La percentuale di uomini in sovrappeso è quasi raddoppiata in una sola generazione. I tempi della carenza di cibo sulla tavola negli anni ’50 e ’60 sono finiti da un pezzo: la rapida crescita economica del Paese negli ultimi decenni ha portato a cambiamenti nello stile di vita, nella dieta e nelle abitudini di esercizio. Più la Cina diventava ricca, più il girovita si allargava. Nel 2021 la Cina (popolazione: 1 miliardo e 400 milioni di persone) aveva più di 400 milioni di adulti classificati come sovrappeso o obesi, più del doppio del totale dell’India e degli Stati Uniti, certificava a marzo di quest’anno uno studio pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet. E si prevede che questo numero salirà a 630 milioni entro il 2050.
Il giorno dopo la pubblicazione dello studio di Lancet, la Commissione nazionale per la salute annunciò l’intenzione di creare “cliniche per la gestione del peso” presso gli ospedali di tutta la Cina che “forniranno un consulto professionale per i cittadini che lottano con problemi di peso, aiutandoli a gestire meglio il loro peso e a condurre una vita più sana”, disse Lei Haichao, direttore della Commissione, durante le Due Sessioni di marzo, l’annuale riunione del “Parlamento” cinese.
In alcune città queste cliniche esistono già e ora l’obiettivo è aprirle su tutto il territorio nazionale. Già l’anno scorso la Commissione e altri enti governativi lanciarono un piano triennale per affrontare il problema, con raccomandazioni sulla dieta e sull’esercizio fisico. Ora gli sforzi si intensificano.
“La Cina studia come affrontare il problema dell’obesità e costruire una nazione sana”, titolava qualche giorno fa il Global Times. “Le cliniche per il controllo del peso situate negli ospedali nazionali hanno registrato un aumento di popolarità, mentre i corsi per il controllo del peso vengono offerti con maggiore frequenza nelle università. Stanno inoltre entrando sul mercato sistemi di intelligenza artificiale dedicati al controllo del peso”, si legge.
“La promozione di politiche a livello nazionale ha migliorato la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’obesità”, affermava al quotidiano di Partito Xu Lanman, direttore dell’Ospedale del Popolo di Ningbo. Ma se il problema non viene risolto in modo efficace, entro il 2030 i tassi di obesità tra gli adulti e i bambini in Cina raggiungeranno rispettivamente il 70,5% e il 31,8%, avvertiva la Commissione nazionale per la salute in un report dello scorso anno.
La Cina ha una misurazione più severa rispetto agli standard globali. L’Oms considera un indice di massa corporea superiore a 25 come sovrappeso e più di 30 come obeso. In Cina, un indice superiore a 24 è considerato sovrappeso e superiore a 28 è obeso.
Un problema di salute – l’obesità porta a ipertensione, diabete e problemi cardiovascolari – ma anche un problema di finanze pubbliche, che rischia di mettere ulteriormente sotto pressione il sistema sanitario del Paese. Entro il 2030, secondo stime governative, il trattamento dei pazienti in sovrappeso e obesi potrà arrivare a costare 418 miliardi di yuan (50 miliardi di euro), l’equivalente del 22% del bilancio sanitario nazionale annuale, rispetto all’8% del 2022.
Pechino punta a rafforzare l’educazione fisica nelle scuole: almeno un’ora al giorno per le attività all’aperto. “Entro la fine del 2023 la Cina aveva costruito 4,59 milioni di impianti sportivi e 370.000 chilometri di percorsi fitness. I test di educazione fisica sono stati inseriti negli esami di ammissione alle scuole superiori”, ricorda la stampa statale. Nella città di Chengdu, invece, “un’azienda ha introdotto un sistema di premi per incoraggiare i dipendenti a perdere peso, con bonus proporzionali alla difficoltà dell’obiettivo. Ad oggi sono stati distribuiti bonus per un totale di quasi 200mila yuan (24mila euro, ndr)”, scrive il giornale Jiupai. Compagni, dimagrite.