il Giornale, 5 maggio 2025
Fuga dalla Chiesa: il piano di rilancio (con l’anno di stage nelle parrocchie)
Anche le parrocchie vivono il problema di gran parte dei luoghi di lavoro italiani: manca il turn over. Per ogni sacerdote che va in pensione non ne entra «in servizio» uno più giovane. O almeno, il ricambio generazionale non avviene più nella proporzione di 50 anni fa.
Le vocazioni sono in netto calo (il 40% in meno rispetto agli anni Settanta), così come lo sono i matrimoni (-8% nel 2024), la partecipazione alle messe domenicali (da 37% nel 1993 a 23% nel 2019), le frequentazioni del catechismo e dell’oratorio. Secondo gli ultimi dati ufficiali, risalenti al 2021, il numero dei seminaristi diocesani italiani è di 1.804. In questi dati non rientrano gli aspiranti preti religiosi, cioè coloro che entrano in un ordine religioso.
L’EREDITÀ DI FRANCESCO
La speranza è che l’attenzione alla vita ecclesiale, il Conclave e l’elezione del nuovo Papa aiutino a risvegliare l’interesse per il percorso spirituale. «La Chiesa è viva e feconda quando genera nuove vocazioni – aveva detto Papa Francesco a marzo, per la 62esima giornata mondiale di Preghiera per le vocazioni – E il mondo cerca, spesso inconsapevolmente, testimoni di speranza, che annuncino con la loro vita che seguire Cristo è fonte di gioia. Non stanchiamoci dunque di chiedere al Signore nuovi operai per la sua messe».
NUMERI IN CALO
Secondo l’ultimo annuario della Cei, su 225 diocesi si contano 120 seminari maggiori, dove i candidati al presbiterato svolgono gli studi filosofici e teologici, e hanno un’età media di 28 anni. I seminari minori sono invece 72, e accolgono ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che frequentano le scuole medie inferiori e superiori.
In Italia ci sono anche 8 seminari regionali e uno interregionale. Uno dei più antichi e dei più numerosi si trova a Molfetta, e oggi ospita 60 studenti provenienti dalle 19 diocesi della Puglia. A volte i numeri ridotti non consentono alla singola Chiesa locale di dotarsi di un proprio seminario. Negli ultimi decenni sono quindi sorti Seminari interdiocesani, come quello di Fossano, cui arrivano i candidati di 5 diocesi piemontesi.
È in corso un allontanamento generale dalla Chiesa. E la Chiesa ne è perfettamente consapevole. «È il processo di secolarizzazione che avanza» sostiene don Enrico Castagna, rettore del seminario diocesano a Milano, dove i giovani seminaristi sono passati dai 150 degli anni più floridi ai 54 di oggi, riflettendo la tendenza di tutti i seminari d’Italia. Pochi ma buoni.
I «NUOVI» SEMINARI
«Ora che il percorso dei giovani in seminario non gode più del sostegno sociale di un tempo – spiega don Castagna – è ancor più frutto di una scelta molto profonda e dobbiamo esserne consapevoli. Noi continuiamo a seminare con larghezza di cuore ma ci rendiamo perfettamente conto di quanto i numeri siano in calo. L’idea è non vivere questo fenomeno come una ritirata ma come un cambiamento.
E stiamo cambiando che qualche passaggio del percorso: ad esempio, durante i sei anni di studi, abbiamo introdotto un anno nelle parrocchie: dividiamo i ragazzi in piccoli gruppi e li mettiamo a contatto con un’esperienza che per loro può essere estremamente utile».