il Fatto Quotidiano, 4 maggio 2025
1° maggio mai così caldo, non si naviga in un Reno in magra
In Italia – Una fase piovosa e temporalesca ha interessato parte del Nord e dell’area tirrenica tra domenica 27 e martedì 29 aprile, periodo in cui si è distinto il forte acquazzone di lunedì pomeriggio a Palermo (31 mm di pioggia in due ore, allagamenti). Ma poi un’alta pressione estesa a tutta l’Europa centro-meridionale ha reso soleggiato e precocemente estivo il 1° maggio, che in varie località non era mai stato tanto caldo in un secolo e più di misure, come agli osservatori di Moncalieri (31,4 °C), Piacenza (28,6 °C) e Pontremoli (26,2 °C). Venerdì 2, quando il Paese era al sereno dalle Alpi alla Sicilia, le temperature sono ulteriormente aumentate, con superamenti più diffusi dei 30 °C per la prima volta quest’anno (30,1 °C a Piacenza, 32,0 °C a Ferrara, 30,9 °C a Firenze-Orto Botanico). Si tratta di valori 8-10 °C sopra media, che sarebbero normali a luglio. Ieri l’apice del caldo si è spostato verso l’Adriatico e il Meridione (30 °C a Foggia), e nella nuova settimana il tempo tornerà più fresco, instabile e piovoso al Centro-Nord. I primi dati di aprile 2025 collocano il mese, a seconda delle città, tra il quinto e il nono posto tra i più caldi in un secolo di misure al Nord, con anomalie termiche intorno a +1,5 °C.
Nel mondo – Non solo in Italia, ma ancor più nel resto dell’Europa centro-occidentale gli ultimi giorni sono stati eccezionalmente caldi: il servizio meteorologico irlandese (Met Éireann) ha comunicato che già mercoledì 30 si è registrato un nuovo record nazionale di temperatura massima per aprile (25,9 °C nel Galway), poi il Regno Unito ha vissuto il suo 1° maggio più estivo con 29,3 °C ai Kew Gardens di Londra, così come Parigi (29,4 °C), e lo stesso giorno si toccavano 30 °C nel Baden-Württemberg (Germania). Peraltro quel settore di continente sta vivendo una primavera estremamente soleggiata e secca: in una serie di dati dal 1910, in Inghilterra mai il sole aveva brillato tanto a lungo nel bimestre marzo-aprile (431 ore, 53% più del consueto), e la Germania ha rilevato un minimo storico di piovosità tra febbraio e metà aprile (media nazionale di appena 40 mm, battuto il record del 1976), penalizzando la navigazione nel Reno in magra. Altrove, sono ancora vaste zone dell’Asia a vivere ondate di calura eccezionali, con primati nazionali di caldo per aprile in Iraq (45,8 °C), Iran (47,0 °C), Kirghizistan (36,1 °C), nonché, tra le singole città, a Dubai (44,6 °C). Settimana di emergenza in Israele per i vasti incendi boschivi intorno a Gerusalemme (duemila ettari bruciati, evacuazioni, chiusa l’autostrada per Tel Aviv), dolosi ma favoriti da un periodo molto caldo e asciutto. E la siccità sta colpendo severamente anche le zone al confine tra Messico e Stati Uniti: la città di El Paso (Texas) quest’anno ha già vissuto dieci tempeste di polvere, un numero che non si raggiungeva dal terribile “Dust Bowl” che negli anni Trenta – con il concorso di pratiche agricole intensive e insostenibili – devastò l’agricoltura e la società delle grandi pianure americane, ispirando il celebre romanzo Furore di John Steinbeck. I cambiamenti climatici antropogenici, oltre alle temperature medie e alla frequenza e intensità degli estremi di calura, incrementano anche la variabilità termica, con più frequenti e bruschi passaggi da caldo a freddo e viceversa, mettendo in difficoltà l’agricoltura e in generale la nostra capacità di adattamento: lo ha stabilito un team di ricercatori cinesi con lo studio “Rapid flips between warm and cold extremes in a warming world”, pubblicato su Nature. Il Centro regionale Sud di Meteosvizzera a Locarno-Monti, istituito il 1° maggio 1935, ha compiuto novant’anni di intensa attività di osservazione, previsione e ricerca, soprattutto nel settore della radar-meteorologia, e da quasi un secolo costituisce un autorevole riferimento per cittadini, amministrazioni e aziende che necessitano di informazioni, servizi e allerte meteo-idrologiche al Sud delle Alpi.