repubblica.it, 3 maggio 2025
Fiorentino di 14 anni in gita fa il saluto nazista ad Auschwitz, doppio processo: “Misura educativa”
A soli quattordici anni ha fatto il saluto nazista all’interno del campo di concentramento di Auschwitz. Protagonista è un ragazzino toscano che studia in una scuola di Firenze, minorenne all’epoca dei fatti, avvenuti nell’ottobre 2022 in uno dei luoghi simbolo della barbarie nazista. Il giovane era in visita al lager nazista assieme alla scuola, quando in mezzo ai binari e ai drammatici ricordi del campo dove morì quasi un milione di persone, tese in alto il braccio destro. Si è parlato di una bravata e di uno scherzo di cattivo gusto, resta il fatto che quel gesto ha causato sdegno e indignazione sia in Polonia a Oświęcim (dove si trova l’ex campo di sterminio) sia nel resto d’Europa e in Italia. E ha portato l’allora quattordicenne a rischiare fino a tre anni di reclusione.
Aver fatto un saluto nazista a Auschwitz ha avuto, come prevedibile, anche connotazioni giuridiche. Non solo rabbia o stupore o sbigottimento, ma anche l’intervento delle forze dell’ordine. La vigilanza dell’ex campo lo aveva notato e segnalato. Il quattordicenne venne rintracciato, la sua famiglia e la scuola vennero contattate e informate e il tribunale locale, di Oświęcim appunto, aprì a suo carico un’indagine. In Polonia infatti viene punito chiunque faccia pubblicamente propaganda del fascismo o di altri sistemi totalitari, è assolutamente vietato incitare all’odio basato su differenze di etnia o razza. Per un reato simile, il codice penale polacco prevede fino a tre anni di reclusione. Ma, per fortuna del giovane fiorentino, l’età è stata un’attenuante e ha avuto una seconda chance.
Quasi un anno dopo i fatti, su richiesta della procura polacca, venne disposta un’attività d’inchiesta parallela anche per la Procura dei Minorenni di Firenze, che aveva il compito di indagare sul contesto in cui viveva il ragazzo, tra scuola e famiglia. Solo a fine aprile 2025 il giudice delegato del Tribunale per i Minorenni di Firenze ha dichiarato il “non doversi procedere” con un decreto, stante la decisione dalla Polonia. L’autorità giudiziaria polacca, infatti, aveva adottato per il ragazzo una “misura educativa sotto forma di avvertimento”: si tratta di una sorta di ammonizione in cui si cerca di far capire il grave errore per evitare che accada di nuovo, anche in altri contesti. Si è chiusa così la vicenda con protagonista il ragazzo, oggi 17enne.