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 2025  maggio 03 Sabato calendario

Vigili, tablet e smartphone hackerati manca il nullaosta per farli ripartire Ai comandi arrivano i nuovi taccuini

Ritorno al passato. Dopo tre settimane dall’attacco degli hacker tablet e smartphone “sparamulte” in dotazione ai caschi bianchi capitolini sono ancora game over. A causare il lungo stop, da quanto emerso a margine di una riunione al Comando con i sindacati maggioritari per la definizione degli straordinari da impiegare per i prossimi maxi-eventi sul modello di Capodanno, vi sarebbero non meglio precisati «problemi burocratici» che, secondo fonti della polizia locale, consisterebbero nel mancato nullaosta inviato dalla società fornitrice per il riavvio degli apparecchi, di fatto ieri, ancora non funzionanti. Tutti inutilizzabili per «mancato collegamento ai server», così come recita la scritta che compare quando si prova a farli ripartire. Non basta. Qualche giorno fa ai Gruppi territoriali sono arrivati i rifornimenti dei nuovi taccuini da compilare rigorosamente a mano per sanzionare gli indisciplinati, con procedure più lunghe e dispendiose. «Dal 1992 il Codice della strada neanche più contempla il preavviso. A Roma era rimasto come un atto di cortesia. Con i tablet e gli smartphone non più collegati, di fatto, siamo tornati indietro all’improvviso di trent’anni, direi agli Anni 80», afferma il sindacalista Gabriele Di Bella, segretario provinciale dell’Ugl.
Il 16 aprile i nuovi sistemi tecnologici erano andati in tilt e gli agenti avevano dovuto arrangiarsi, tirando fuori dai cassetti qualche vecchio bloc-notes. «Sono stati stampati e arrivati in tempi record», aggiunge Di Bella. Che incalza: «I nuovi sistemi tecnologici, tra l’altro, non parlano con quelli adottati negli anni passati, per cui anziché avere una semplificazione e una razionalizzazione delle procedure, al momento la situazione è quantomeno... ingarbugliata».
A tardare la riattivazione dei “taccuini digitali” sarebbe l’interpello inviato dal Comando stesso al Dipartimento Cybersecurity e Sicurezza urbana con il quale si chiede, come «ulteriore scrupolo», di avere garanzie da parte della società fornitrice di potere riprendere l’utilizzo a prova di hacker e senza compromettere la sicurezza dei dati immagazzinati dagli strumenti. La risposta, complice probabilmente il lungo periodo di ponti festivi, non è ancora arrivata. Lunedì da via della Consolazione è pronto a partire un sollecito.