1 maggio 2025
Biografia di Marc Ouellet
Vito Sibilio, Nuovo Giornale Nazionale
Marc Ouellet è canadese ed è nato nel 1944. Cresciuto in una famiglia cattolica praticante ma non devota del Québec e uno degli otto figli di un contadino, si è avvicinato alla fede cattolica durante l’adolescenza. Dopo aver frequentato l’Università di Laval, entrò al Grand Séminaire di Montréal e ottenne la licenza in teologia presso l’Università di Montréal. Ordinato sacerdote nel 1968, e dopo aver prestato servizio in Canada per due anni, insegnò per due anni in spagnolo a Bogotà, in Colombia, dove entrò tra i Sulpiziani nel 1972. Fu poi inviato a Roma, dove conseguì la licenza in filosofia presso l’Università di San Tommaso d’Aquino (Angelicum) nel 1974, mentre studiava tedesco a Innsbruck, in Austria. Dopo un periodo di servizio in un seminario in Canada, tornò a Roma e conseguì la laurea in teologia dogmatica presso l’Università Gregoriana nel 1982. Per i successivi dodici anni, insegnò nei seminari e fu rettore in Colombia e a Montréal, fino a quando non arrivò a insegnare teologia presso l’Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia a Roma (1996-2002). Nel 2001, Giovanni Paolo II lo consacrò vescovo e l’anno successivo lo nominò arcivescovo di Québec e primate del Canada. Nel 2003, Ouellet fu creato cardinale e dal 2010 e prefetto della Congregazione per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il cardinale Ouellet ha presentato le sue dimissioni obbligatorie dai suoi incarichi curiali al raggiungimento dell’età di 75 anni nel giugno 2019; le sue dimissioni sono state rifiutate da papa Francesco, che le ha accettate tre anni e mezzo dopo, il 30 gennaio 2023, specificando che ciò era dovuto al raggiungimento del “limite di età”. Le sue possibilità di essere eletto papa sono diminuite negli ultimi anni, soprattutto a causa di due casi di molestie sessuali nel suo Paese d’origine. Il cardinale Ouellet ha negato le accuse. Fervente difensore del celibato sacerdotale nel rito latino, è fermamente contrario all’ordinazione femminile, ma è favorevole a dare alle donne un ruolo più importante nella Chiesa. Si oppone al “matrimonio” tra persone dello stesso sesso e alla ridefinizione del matrimonio civile, ha elogiato l’Humanae Vitae e ha concretamente sostenuto i migranti in difficoltà. Le sue opinioni sull’Islam sono moderate. Il cardinale ha una conoscenza approfondita dell’America Latina, avendo trascorso la prima metà degli anni Settanta e gran parte degli anni Ottanta in Colombia: un background che lo ha aiutato a stringere buoni rapporti con Papa Francesco, che conosceva prima della sua elezione a papa. È considerato un teologo di fama mondiale, ma è apparso incoerente sulla questione dell’ammissione alla Santa Comunione dei cattolici che vivono in unioni irregolari. Ouellet predilige le liturgie solenni e desidera che siano dedicate alla celebrazione di Dio, non delle persone. Ha sostenuto il Summorum Pontificum e sembra aperto e favorevole alla Forma Straordinaria del Rito Romano. Nutre una profonda devozione per la Madonna ed è noto per essere un prelato profondamente spirituale, con un grande senso di lealtà e un impegno costante nell’onorare la posizione ricoperta – una qualità che si ritiene sia stata in parte plasmata da un precoce amore per lo sport, in particolare per l’hockey. Sebbene nutra un profondo amore per gli insegnamenti della Chiesa, non è considerato un dottrinario e possiede un calore umano e un’affabilità che, secondo chi lo conosce, lo contraddistinguono come un vero pastore.