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 2025  aprile 30 Mercoledì calendario

John Elkann si prepara a vendere Iveco Defence e Maserati. I sindacati: «Fa cassa anziché investire»

Bye bye gioielli di famiglia. Se l’Europa di fronte alla situazione geopolitica sembra aver scelto la strada del riarmo, soprattutto a causa del mancato scudo americano, il numero uno di Stellantis, John Elkann, è pronto ad approfittarne. Come? Mettendo sul mercato uno degli asset più redditizi dell’ex Fiat, ovvero la divisione militare di Iveco (Defense Vehicles). Il presidente avrebbe già affidato a Goldman Sachs la gestione della vendita, che non dovrebbe superare il 27% delle quote. Ma tutto è ancora aperto: l’obiettivo è chiudere entro la fine dell’anno, per una cifra intorno al miliardo e mezzo di euro.
Tra i potenziali compratori il raggruppamento italo-tedesco composto da Leonardo e Rheinmetall, le due multinazionali della difesa dei rispettivi Paesi. Ma all’orizzonte, secondo Bloomberg, ci sarebbero anche i grandi fondi statunitensi di private equity, tra cui Bain Capital e Kps Capital. In questo caso però potrebbe entrare in gioco il governo italiano, con la possibilità di giocare la carta del golden power per mantenere in mani italiane un asset importante. Si vedrà.
La vendita del Tridente
Ma non è finita. Elkann sarebbe pronto a un’altra vendita: quella del marchio Maserati. Nel primo trimestre del 2025 le produzioni non hanno superato le 70 unità, quasi un azzeramento se si considerano le 10 mila vetture prodotte negli anni d’oro del Tridente. Le Gt e Gc, anche nelle versioni Folgore, hanno deluso le attese, mentre i modelli Ghibli, Quattroporte e Levante sono ormai fuori linea.
I sindacati
«Si fa cassa vendendo tutto ciò che è possibile – commenta il segretario generale della Fiom, Edi Lazzi – come già successo con Magneti Marelli. La visione di Elkann è tristemente chiara. Anziché investire sul territorio, si cerca di abbandonarlo al prezzo migliore». Dello stesso avviso Rocco Cutrì, segretario della Fim: «Spezzettare il gruppo Iveco sarebbe un errore, vendendo la parte più redditizia si potrebbe andare incontro a un disimpegno totale. La scelta di Elkann mira a un profitto immediato a discapito di un piano industriale per la nostra regione». E sul fronte Maserati: «Vendere significherebbe rinunciare per sempre a un segmento di lusso, parliamo di operazioni preoccupanti». Controcorrente, in parte, Luigi Paone (Uilm): «Sarebbe meglio rilanciare che vendere, ma se gli Elkann non ne hanno la forza forse la cessione diventa una buona soluzione».
«Maserati non è in vendita»
«Con tutto il rispetto, ma Maserati non è in vendita». Lo precisa un portavoce di Stellantis in merito a indiscrezioni dalla Cina sul brand del Tridente. Il riferimento è alle parole di Charlie Zhang, executive vice presidente di Chery Auto, che parlando delle potenzialità di crescita della società cinese e di un possibile interesse per brand come Maserati, ha detto: «Siamo pronti a cogliere ogni opportunità per acquisire marchi».
Le indiscrezioni sulla possibile cessione di Maserati, dovute anche alle difficoltà del brand, si rincorrono da tempo, ma l’azienda già in altre occasioni ha smentito l’ipotesi di uno spin off o di una cessione.