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 2025  aprile 30 Mercoledì calendario

Gaza, nuovi raid: almeno 16 vittime. “Israele richiama migliaia di riservisti, si va verso l’espansione della guerra”

Nuova ondata di bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Almeno 16 persone sono rimaste uccise nell’enclave palestinese dall’alba di oggi, secondo quanto scrive Al Jazeera, che cita fonti giornalistiche sul posto. Almeno 12 delle vittime hanno persone la vita al centro di Gaza City. Nella giornata di ieri, aggiunge l’emittente qatarina, i palestinesi morti nella Striscia sono stati in totale 38.
Il quotidiano israeliano Haaretz riferisce che, in base a quanto affermato da funzionari dell’esercito, le Israele Defense Forces sono pronte a richiamare in servizio decine di migliaia di riservisti in vista della prevista espansione dei combattimenti nella Striscia. Secondo i piani dell’esercito, alcuni riservisti saranno impiegati in operazioni in Libano e Siria, mentre altri verranno inviati in Cisgiordania. Questi riservisti sostituiranno le unità di leva, che saranno spostate a sud e inizieranno a prepararsi per le operazioni a Gaza. Tuttavia, riporta ancora il quotidiano, i riservisti sono già stati informati che alcuni di loro saranno tenuti a partecipare anche ai combattimenti all’interno della Striscia.
Lunedì una fonte della sicurezza ha dichiarato a Ynet che “Israele si sta preparando ad ampliare l’operazione e a un significativo richiamo di riservisti”. Alcuni ministri di primo piano hanno chiesto che siano presentati immediatamente al gabinetto piani per approvare l’espansione delle operazioni, ma la decisione è stata rinviata per il desiderio del primo ministro Benyamin Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz di esaurire i canali diplomatici per raggiungere un accordo sugli ostaggi prima di intensificare le operazioni militari. “Il motivo per cui non abbiamo avviato immediatamente combattimenti intensi dopo la fine dell’ultimo cessate il fuoco, procedendo invece gradualmente, è stato quello di lasciare spazio ai negoziati per il rilascio degli ostaggi – ha detto la fonte a Ynet -. Vogliamo ancora fare ogni sforzo per riportare a casa gli ostaggi, ma la nostra pazienza non è illimitata”.
La scorsa settimana, in vista della riunione del gabinetto di sicurezza, i ministri hanno insistito per stabilire una scadenza: se entro quella data non si raggiungerà un accordo sulla consegna delle persone rapite il 7 ottobre, Israele dovrà passare a quella che hanno definito la “fase decisiva“. Questa fase comporterebbe un massiccio arruolamento di riservisti, il dispiegamento di diverse divisioni a Gaza e l’impiego di una potenza di fuoco maggiore di quella impiegata dalle Idf nelle ultime settimane. Secondo l’emittente statale KAN, l’esercito ha anche iniziato a istituire una nuova “zona umanitaria” nel sud di Gaza, situata tra il corridoio Morag e Rafah “per trasferire i palestinesi dopo le ispezioni di sicurezza“. Secondo KAN, il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha approvato i piani per estendere le operazioni venerdì scorso.
Domenica, durante una conferenza ospitata dal Jewish News Syndicate a Gerusalemme, Netanyahu ha dichiarato che Israele manterrà il controllo militare sulla Striscia di Gaza e non permetterà all’Autorità Nazionale Palestinese di sostituire Hamas. L’unica ragione per cui Israele non sta distruggendo i “resti” dei battaglioni di Hamas rimanenti è la questione degli ostaggi: 24 quelli ancora in vita da riportare a casa, secondo il primo ministro. “Dobbiamo porre fine alla guerra a Gaza, recuperare i nostri ostaggi e distruggere Hamas”, ha detto Netanyahu al Jns, elogiando il piano del presidente di Donald Trump per quello che ha descritto come il “ricollocamento volontario” dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Nel futuro della quale “Hamas non ci sarà“, ha detto il primo ministro, aggiungendo che “non ci metteremo neanche l’Autorità Nazionale Palestinese. Perché sostituire un regime che ha giurato la nostra distruzione con un altro regime che ha giurato la nostra distruzione? Non lo faremo”.
Nella Striscia “il nostro obiettivo è una vittoria netta e senza compromessi” su Hamas, ha detto oggi Katz, intervenendo durante la cerimonia del Memorial Day sul monte Herzl a Gerusalemme. “È nostro dovere sconfiggere coloro che hanno massacrato i nostri cittadini in quel terribile Shabbat e garantire che nemici di questo tipo non si trovino più vicino ai nostri confini e non rappresentino una minaccia per lo Stato di Israele”, ha affermato il titolare della Difesa, “non permetteremo che lo Stato di Israele venga minacciato di distruzione”