Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  aprile 30 Mercoledì calendario

Sala: "Via a Ramelli? Intitoliamola alle giovani vittime del terrorismo"

Fratelli d’Italia ha depositato una mozione urgente che chiede al sindaco di intitolare una via o una piazza a Sergio Ramelli ma dai giardini di via Pinturicchio, al termine della commemorazione a 50 anni dalla morte del militante del Fronte della Gioventù ucciso da esponenti di Avanguardia Operaia, Beppe Sala lancia una controproposta. «Sarebbe una buona cosa dedicare una piazza o via ai giovani milanesi vittime del terrorismo efferato di quegli anni. Ma so che la proposta non metterà d’accordo nessuno». Ricordare «collettivamente una gioventù che ha pagato un prezzo fortissimo in anni terribili per la città e il Paese sarebbe un atto di pacificazione e sarebbe bello che lo decidesse il Consiglio all’unanimità». Ramelli «aveva circa la mia età – ricorda -, un bravo ragazzo assassinato dall’estrema sinistra. Tanti della mia generazione sono diventate vittime quasi sempre senza colpa. Tra un mese andrò a commemorare in via Mascagni i 50 anni dall’assassinio di Alberto Brasili, un altro bravo ragazzo che ha avuto la colpa di staccare un adesivo dell’Msi da un palo». Poi «su queste cose scattano posizionamenti di partito, la proposta non sarà accolta». Sulla mozione di FdI premette che «ora si usa molto proporre intitolazioni ma non ci sono molte vie nuove, c’è una lunga attesa, e non cadiamo nel rischio della strumentalizzazione: il centrodestra ha governato per 15 anni e non gli ha dedicato una via, non è che siamo noi oggi i cattivi». Il sindaco Albertini e il vice Riccardo De Corato, oggi deputato FdI, inaugurarono però i «Giardini Ramelli» e il cippo dove ieri Sala accanto al presidente del Senato Ignazio La Russa e tanti esponenti Fdi – da Marco Osnato a Carlo Fidanza, Stefano Maullu, Riccardo Truppo, Chiara Valcepina, Paola Frassinetti, Andrea Mascaretti, Grazia Di Maggio, Romano La Russa – ha reso omaggio alla vittima degli Anni di Piombo. Ancora senza fascia tricolore, come ha sottolineato De Corato. «Non la indosso neanche per le vittime di sinistra come Fausto e Iaio ma sono sempre venuto e con il cuore» la replica.
Sulla proposta della via alle giovani vittime di tutti gli schieramenti La Russa, che con Sala ha commemorato anche Enrico Pedenovi, ex consigliere Msi ucciso da Prima Linea, si è detto «estremamente favorevole. Poi le singole storie sono diverse, ma se una piazza vuole accomunare giovani che hanno perso la vita in un momento tragico della nostra storia sono d’accordo e spero che il Consiglio acceleri». Per il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico «è una buona idea, un modo corretto di andare oltre le contrapposizioni. Stiamo facendo passi avanti». Il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina è «assolutamente favorevole, a patto che Sala che non ci siano distinzioni come molti purtroppo fanno. Il terrorismo, che sia rosso o nero, islamico o di altra natura, terrorismo rimane e non va in alcun modo giustificato. E mentre i Comuni dell’hinterland dedicano piazze e giardini a Ramelli, sembra quasi che Sala cerchi una via d’uscita per togliersi da un imbarazzo ingiustificato. Non possiamo lasciare nulla al caso, bisogna fare chiarezza». Il Pd, che in questi giorni ha contestato a Sesto San Giovanni e Cinisello le nuove piazze intitolate a Ramelli, apre alla discussione ma sugli stessi presupposti: condanna di tutte le forme di violenza politica, ricordo di tutti i morti innocenti di quelle stagioni, condanna di ogni tentativo di riscrivere la storia, equiparando fascismo e antifascismo e condanna assoluta di ogni apologia di fascismo. La capogruppo Pd Beatrice Uguccioni afferma: «Da sempre condanniamo ogni forma di violenza politica e ricordiamo le vittime, ma non vuol dire accettare il tentativo di normalizzare o minimizzare il peso del fascismo nella storia, raccontare per esempio di via Rasella come del corteo di una banda di buontemponi o non opporsi ai raduni delle estreme destre razziste nella città della Resistenza, come il Remigration Summit».
Bocciano Carlo Monguzzi e Onorio Rosati (Verdi e Sinistra): «Sbagliato fare di tutta l’erba un fascio, crea confusione. È il sogno della parte più retriva della politica mettere sullo stesso piano tutti per arrivare a dire che partigiani e giovani di Salò lottavano per i loro ideali e quindi sono tutti uguali».