Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  aprile 30 Mercoledì calendario

Aviaria, virologi avvertono Trump: «C’è rischio pandemia, se virus muta conseguenze imprevedibili»

L’influenza aviaria spaventa gli Stati Uniti. E il timore dei virologi è che il virus possa dar vita a una pandemia per gli esseri umani. L’allarme arriva dal Global Virus Network (Gvn), composto da oltre 80 centri di eccellenza in virologia in oltre 40 Paesi, la cui missione è facilitare la preparazione alle pandemie contro agenti patogeni virali e malattie che minacciano la salute pubblica a livello globale.
Secondo gli esperti, gli Stati Uniti «dovrebbero intensificare gli sforzi per combattere l’epidemia di influenza aviaria H5N1, che dura da un anno, e controllare il rischio pandemico per le persone». Una dettagliata analisi pubblicata su “The Lancet Regional Health—Americas” descrive l’epidemia in Nord America, con quasi 1000 mandrie di vacche da latte colpite e oltre 70 casi umani, incluso il primo decesso confermato negli Stati Uniti.
Aviaria, allerta negli Usa
«L’influenza aviaria altamente patogena è presente in tutti i 50 stati degli Stati Uniti e in Canada, causando la perdita o l’abbattimento di oltre 168 milioni di pollame dal 2022», hanno ricordato gli scienziati che hanno esortato l’amministrazione Trump – ma in precedenza avevano criticato anche Biden per non aver fermato i focolai di aviaria – «a intervenire contro la minaccia di una pandemia di influenza aviaria anche con una risposta coordinata a livello globale».
«Sebbene la trasmissione da persona a persona non sia ancora documentata, mutazioni e riassortimenti virali potrebbero incrementare la trasmissibilità». Il Gvn esorta i governi a potenziare «la sorveglianza, implementare le misure di biosicurezza e a prepararsi ad una potenziale trasmissione interumana».
Il rischio pandemia negli umani
Attualmente, «il rischio per gli esseri umani che non vengono in contatto con animali infetti è basso, perché i virus non sono in grado di trasmettersi tra le persone», ha affermato la Marion Koopmans, coautrice dell’articolo pubblicato su Lancet e responsabile del dipartimento di Viroscienza presso l’Erasmus Medical Centre dei Paesi Bassi. «Ma la situazione può cambiare bruscamente se il virus subisce delle mutazioni, cosa che può accadere se continua a circolare nei mammiferi – ha aggiunto – In tal caso, ci troveremmo di fronte a un nuovo possibile scenario pandemico».