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 2025  aprile 29 Martedì calendario

La Scala ha un utile di appena 200 mila euro

Neppure il tempo di spegnere gli applausi dell’opera kolossal Il nome della rosa con la regia di Damiano Michieletto, domenica in prima mondiale, e lunedì alla Scala s’agita lo spauracchio dei conti. «Al momento non c’è nessun allarme, ma la consapevolezza che non sarà automatico tenere il bilancio in pareggio» ha detto a sorpresa il sindaco e presidente del cda Giuseppe Sala. Ma il bilancio firmato da Dominque Meyer, in carica fino a pochi mesi fa, non era in attivo? «Abbiamo un leggero utile, 200 mila euro» conferma il primo cittadino.
La novità si deve al nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina che ieri ha presentato un’analisi di bilancio e budget non proprio rosa e fiori. Insomma, sul teatro stanno per abbattersi i rischi legati all’aumento dei costi del personale e di produzione artistica con la possibilità che gli enti pubblici, anche il Comune, abbiano sempre meno disponibilità di contribuirvi. E se al momento il sindaco non ha intenzione di diminuire i suoi finanziamenti, la sua richiesta è chiara: cercare di valorizzare al meglio il marchio Scala, dal merchandising alle attività all’estero. «Per l’immagine del teatro abbiamo finora sostenuto le tournée ma, se non sono in pareggio, è il caso di valutarne la produttività» ha spiegato, invitando i consiglieri Melania Rizzoli e Marcello Foa di farsi promotori presso il Governo di una ulteriore richiesta fondi per i nuovi magazzini a Rubattino.
«Una volta trasferiti lì, ci sarebbe un saldo netto di partite correnti positivo rispetto ai conti di oggi, cioè risparmieremmo dagli affitti, avremmo movimentazioni più facili, quindi questo sarebbe una cosa importante» ha precisato. Intanto, resta aperta la successione per la direzione musicale. «Abbiamo dato indicazione al sovrintendente di verificare, entro il prossimo cda del 12 maggio, con Riccardo Chailly la sua disponibilità a rimanere fino a fine 2026». Avvicinandosi la scadenza a fine 2025 del suo contratto, è attesa la risposta di Fortunato Ortombina. Finora il nome più accreditato è quello del milanese Daniele Gatti.