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 2025  aprile 29 Martedì calendario

La guerra delle carte bollate per Sanremo 2026: la sfida per il Festival tra la Rai e la Riviera ora si gioca all’Ufficio Brevetti


La guerra delle carte bollate infiamma lo scontro a distanza tra Viale Mazzini e la Riviera. Un clima rovente con al centro il futuro del Festival di Sanremo, dopo la sentenza del Tar della Liguria contro l’affidamento diretto alla Rai, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato il prossimo 22 maggio dopo il ricorso dell’azienda pubblica.

Il comune della città dei fiori ha intanto pubblicato il bando di gara per la ricerca di un partner al quale affidare le edizioni dal 2026 al 2028, con una possibile deroga di due anni. Ha inserito una clausola antiflop, ponendo di fatto una soglia intorno al 45-50% di share, ha chiesto all’emittente che si aggiudicherà la gara di sborsare il 30% in più, almeno 6,5 milioni all’anno, e l’1% sugli introiti legati alla pubblicità e allo sfruttamento dei marchi.

Lo scontro, come rivela La Stampa, si sposta dai tribunali amministrativi alle scrivanie del Ministero dello Sviluppo Economico perché lo scorso 2 aprile il Comune ha presentato la domanda del “marchio d’impresa” per il “Festival della Musica Italiana“, la città è già titolare dal 1998 del marchio “Festival di Sanremo” e dal 2010 di quello “Festival della Canzone Italiana”. “Nonostante le norme in materia di utilizzo dei marchi tengano in grande conto eventuali profili di ‘similitudine’, tanto per non sbagliare il sindaco Alessandro Mager ha preferito investire 305 euro in un F24 e portarsi a casa anche la terza registrazione“, spiega La Stampa. In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato si gioca una partita a scacchi sul futuro della kermesse, mettendo in conto anche gli scenari peggiori e l’idea del servizio pubblico di organizzare un festival “simile” in un’altra città.
La Rai, venuta a conoscenza della mossa del Comune, il 14 aprile ha presentato all’Ufficio Brevetti istanza per l’accoglimento di “Il Festival della Rai” e “Festival Rai della Musica Italiana”. Il quotidiano torinese rivela che, a sorpresa, ha presentato la richiesta per “Festival della Musica Italiana” anche un imprenditore palermitano, Eugenio Flaccovio. Le quattro proposte sono attualmente all’esame dell’Ufficio Brevetti e Marchi e una decisione in proposito non è stata ancora presa, la procedura si può chiudere con la registrazione, con un periodo di opponibilità o respinta.