corriere.it, 28 aprile 2025
Gli italiani e la religione: sempre meno praticanti. Uno su tre non va più in Chiesa
Chissà se uno dei miracoli di papa Francesco, oltre aver fatto riavvicinare Donald Trump e Volodimir Zelensky, sarà anche quello di riavvicinare gli italiani alla Chiesa. Già, perché ormai il numero di quanti frequentano la Casa del Signore è in rapida ritirata. Secondo una ricerca elaborata dall’esperto di dati Lorenzo Ruffino, infatti, la percentuale di italiani che dichiara di non entrare mai in un chiesa ha superato il 30%. Uno su tre.
La «laicizzazione» della società e l’allontanamento dalla pratica religiosa è un fenomeno in atto da decenni ma la statistica stride in qualche modo con le immagini delle code di fedeli che in queste ore rendono omaggio alla tomba di Bergoglio o ancor di più con l’ondata di emozione che ha suscitato la scomparsa del pontefice venuto «dalla fine del mondo».
La fonte del report di Ruffino è essenzialmente un’indagine condotta dall’Istat sulle abitudini degli italiani. Uno dei quesiti sottoposto al campione interpellato è stato appunto il rapporto con la religione: «Nel 2023 il 31,5 per cento degli italiani non è mai andato in un luogo di culto nei dodici mesi precedenti e il 18 per cento ci è andato almeno una volta a settimana, mentre nel 2001 era il 16 per cento a non esserci mai andato nel corso dell’anno il 36 per cento almeno una volta a settimana». Se quindi vent’anni fa chi andava regolarmente in un luogo di culto era più del doppio di chi non ci andava mai, ora è quasi l’opposto.
Il grafico mostra che il numero degli italiani che si distaccano dalla Chiesa è in costante crescita. L’anno chiave è stato il 2017, quando il numero di chi non frequenta mai un luogo di culto ha superato la percentuale di chi segue almeno la messa domenicale.
«È interessante notare – commenta Ruffino, che collabora a siti specializzati come Youterend o Pagella politica – che se da un lato il disinteresse per la religione è più marcato tra i giovani, dall’altro la diminuzione di quanti vanno in Chiesa coinvolge tutte le fasce di età. Siamo di fronte dunque a un fenomeno generalizzato della società».
Ma se i dati dell’Istat si basano su un campione di italiani, c’è un dato più oggettivo, una sorta di «prova del nove» che conferma la crescente freddezza degli italiani verso la Chiesa. «Un’altra analisi – dice sempre Ruffino – ci dice il 17% degli studenti italiani, dalla scuola primaria alle superiori, ha scelto di rinunciare all’ora di religione. Anche in questo caso si tratta di una percentuale in costante crescita ma quel che più conta il dato è stato registrato dal ministero della pubblica istruzione sull’intera popolazione scolastica, non su un semplice campione».