repubblica.it, 28 aprile 2025
Si consegna a Pistoia il killer della moschea di Grand-Combe in Francia
Da tre giorni era braccato, con una caccia all’uomo in tutto il sud della Francia. Il giovane sospettato dell’omicidio di Aboubakar Cissé, ventenne maliano ucciso venerdì mattina nella moschea di Grand-Combe, nella regione Occitania, si è consegnato spontaneamente nella notte tra domenica e lunedì a un commissariato di Pistoia, in Toscana. Ad annunciarlo è stato il procuratore di Alès, Abdelkrim Grini, spiegando che il killer, identificato come “Olivier A.”, nato a Lione nel 2004 e di nazionalità francese, sarà oggetto di un mandato d’arresto europeo in vista del trasferimento in Francia.
Più di settanta tra poliziotti e gendarmi erano stati mobilitati per rintracciare il giovane, descritto come “potenzialmente estremamente pericoloso”. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Olivier A. proveniva da una famiglia bosniaca, era disoccupato e non aveva precedenti con la giustizia. Dopo l’attacco alla moschea, si era vantato dell’omicidio filmando la vittima agonizzante e insultando la sua religione. “Il tuo Allah di mer...”, si sente dire nel video girato dal giovane.
L’attacco alla moschea di Grand-Combe ha suscitato molte reazioni. “Il razzismo e l’odio religioso non avranno mai posto in Francia” ha commentato Emmanuel Macron, ribadendo che “la libertà di culto è intangibile” e inviando “il sostegno della nazione” alla famiglia della vittima e ai “compatrioti di fede musulmana”. Più di un migliaio di persone hanno partecipato domenica a una marcia bianca tra la moschea Khadidja e il municipio.
Abdallah Zekri, rettore della moschea della Pace di Nîmes, ha accusato media e l’estrema destra: “Dal mattino alla sera accendete la televisione e cosa sentite? Islam, musulmani, migranti, espulsioni. Non si parla d’altro”. Anche la Grande Moschea di Parigi ha evocato la dimensione “terroristica” del gesto, affermando che “appare evidente che l’autore è stato mosso dall’odio contro i musulmani”, e chiedendo alle autorità “di chiarire se la pista terroristica sia privilegiata”.
"L’islamofobia uccide. Tutti coloro che vi contribuiscono sono colpevoli” ha sottolineato Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise che ha indetto una manifestazione a Parigi in sostegno della comunità musulmana. La sinistra accusa il ministro dell’Interno Bruno Retailleau che ha aspettato due giorni prima di recarsi a Grand-Combe e si è rifiutato di parlare di attacco terrorista. Una posizione che ha provocato la rabbia di Mourad Battikh, avvocato della famiglia della vittima, per il quale “non c’è alcun dubbio” che si tratti di “un attentato e di un attacco di natura terroristica”.