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 2025  aprile 28 Lunedì calendario

Indagato Enrico Camosci, campione italiano di poker online: “Evasione fiscale da 1,5 milioni”

Una delle frasi con cui Enrico Camosci spiega il segreto del suo successo è: «Non ho tanto paura di perdere tutto, quanto di commettere un errore». Trentuno anni, bolognese, vincite stellari al poker online e sui tavoli dei casinò reali in giro per il mondo, è stato denunciato dalla Guardia di Finanza del capoluogo emiliano per un’omessa dichiarazione dei redditi da 1,5 milioni di euro. Il ragazzo è freddo nei bluff, veloce nei calcoli, uno studioso del gioco che l’ha portato al successo, serissimo al tavolo, sempre sorridente e alla mano nelle interviste che concede dopo le partite che sbanca, ora si trova a dover pagare le tasse per i montepremi incassati sulle piattaforme esterne all’Unione Europea. Camosci rischia anche una contestazione penale.
Dopo essere intervenute su altre figure professionali poco regolamentate, come gli influencer e i sex worker, Le Fiamme Gialle si sono adesso dirette sull’ambito dei gamers, sperando che il caso di Camosci faccia da apripista per un intervento normativo dettagliato sul settore. Dal Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna, spiegano che le vincite realizzate sui siti di gioco d’azzardo con sede in Europa sono tassate alla fonte, quindi, possono essere incassate al netto dal giocatore. Diversa la situazione se il montepremi arriva dall’estero, dove il denaro vinto costituisce reddito per l’intero ammontare percepito.
Camosci è molto ammirato dai commentatori e dai tifosi per la capacità di combinare competenza e spregiudicatezza. Il suo soprannome è «Camosh». Siti di settore riportano che recentemente si è trasferito a Malta, proprio per avere una maggiore libertà fiscale nell’esercizio della professione di giocatore. Sui suoi social, pubblica vincite da capogiro: 1 milione e 600 mila euro al Casinò di Barcellona. 734 mila euro pochi giorni dopo nello stesso posto. Queste, però, sono partite giocate in presenza e trasmesse in diretta streaming, una modalità che l’uomo ha praticato sempre più di frequente negli ultimi tempi.
Al centro dell’indagine della Gdf ci sono invece le partite online giocate da remoto. Camosci ha una capacità impressionante di muoversi su più tavoli contemporaneamente (fino a 20, secondo un articolo pubblicato da Pokerstars), avvalendosi anche di programmi molto sofisticati per il calcolo delle variabili. Nel 2024 è stato il miglior player italiano, staccando ampiamente il secondo e piazzandosi al 15esimo posto nel ranking mondiale. La Guardia di Finanza, che ha lavorato insieme all’Agenzia delle Entrate, ora ha girato la documentazione di indagine in Procura. Per «Camosh» si aprono quindi due fronti: quello del risarcimento che gli chiederà il fisco, con i relativi interessi, nonché la possibilità che i Pm rilevino la sussistenza di un reato penale per omessa dichiarazione.