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 2025  aprile 27 Domenica calendario

Sceicchi e regine con riti di altri tempi

Felipe VI di Spagna prende la mano velata di Melania Trump, la sfiora in un perfetto baciamano. E il presidente americano, che si è distinto vestendo di blu anziché il nero di protocollo (come pure il principe William), offre una stretta vigorosa al re. Accanto la regina Letizia, l’espressione del dolore sul volto. Sull’abito una spilla, una joyas de pasar che fu della bella Vittoria Eugenia, l’ultima regina al fianco di Alfonso XIII, prima del Franchismo. Più a destra, c’è Mary di Danimarca arrivata sola a Roma: re Frederik X, ieri a Hiroshima per gli 80 anni dall’atomica, è in partenza per la Groenlandia, tema che l’avrebbe contrapposto a Trump. Al fianco della commoner australiana ora regina, siede lo sceicco degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Sul sagrato c’è pure Mohammed bin Abdulrahman Al Thani dal Qatar.
Si regge al braccio di Carl XVI Gustav di Svezia la regina Silvia, poggiandosi a un bastone: è appena uscita dall’ospedale per un’operazione al piede. Il manto nero e un pesante velo ad avvolgerla. E i veli neri (non più obbligatori per il cerimoniale) sono la divisa del lutto di principesse e regine davanti al feretro di Francesco, come le calze scure: solo Melania azzarda gambe nude ma vela le mani di pizzo. Rinunciano però al velo la Première dame di Francia, Brigitte Macron, Olena Zelenska e Victoria Starmer con cappello british, e veletta.
Le regine cattoliche vantano le Privilège du blanc, il privilegio di vestire di bianco al cospetto del Santo Padre. Ma ieri, quel privilegio è svanito. Inghiottito dal lutto, come i gioielli: solo qualche spilla o le perle di Mathilde dei belgi.
Re, regine, sceicchi e il principe William, inviato a Roma da re Carlo III – come nel 2005 quando morì Giovanni Paolo II, ed Elisabetta mandò il principe di Galles a rappresentare la Corona di Sant’ Edoardo il Confessore. E a testimoniare i buoni rapporti della Chiesa anglicana con quella di Roma. Per William, arrivato col premier Sir Keir Starmer e il First minister di Scozia John Swinney, un nuovo passo verso il trono, dopo Parigi, quando rappresentò il re a Notre Dame.
Mondo arabo
Ci sono lo sceicco degli Emirati e Mohammed bin Abdulrahman Al Thani dal Qatar
Principi e re ai banchi assegnati loro sul sagrato, secondo un ordine di precedenza dettato dall’alfabeto francese, lingua della diplomazia, che assegna le prime file a sovrani, capi di Stato, e a seguire principi della Corona: William ma anche Haakon Magnus, l’erede di Norvegia, con Mette-Marit. E l’ordine alfabetico francese aiuta forse la diplomazia vaticana a riservare agli Etats-Unis d’Amerique un posto in prima fila. Mentre assegna a William, Royaume-Uni, la terza a fianco del cancelliere Olaf Scholz. Dietro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la figlia Laura, la premier Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, con i quali il principe scambia un saluto. Dopo aver parlato con Trump e Macron.
Arriva re Abdhullah di Giordania con Rania, come nel 2005 per Giovanni Paolo II, e abbraccia fraterno Emmanuel Macron. Il figlio di Hussein, il «Leone di Giordania», che prima di decollare per Roma ha passato la reggenza temporanea al principe Feisal bin Al Hussein, non nasconde la commozione. Come Rania, molto legata a Francesco che ha ascoltato la sua voce e con lei quella dei palestinesi di Gaza.
Principi ereditari, il Gran duca di Lussemburgo Henri con Maria Teresa, e il principe Alois del Liechtenstein con Sophie. E principi sovrani come Alberto II di Monaco con la princesse de Monaco: Charlène vestiva di nero già alla vigilia, al Torneo Sainte Dévote di rugby organizzato con la sua Fondation Princesse Charlène. È sempre stata devota a Francesco che ha incontrato più volte col figlio di Grace e Ranieri che, per esserci ieri in Vaticano, è rientrato anzitempo dal viaggio negli antichi feudi monegaschi delle Ardenne.
I primi a confermare l’arrivo a Roma erano stati re Filippo dei belgi con la regina Mathilde che avevano accolto Francesco al castello di Laeken. E a Bruxelles, i reali emeriti Paola nata Ruffo di Calabria e il marito Alberto, hanno reso omaggio alla memoria di Francesco con una messa. Reali ed ex case reali per Francesco: anche Emanuele Filiberto di Savoia, Aimone di Savoia Aosta con Olga di Grecia e i Borbone delle Due Sicilie. E tante personalità: Joe con Jill Biden, velo nero e capo chino, il Segretario Onu, Antonio Guterres e il Nobel Muhammad Yunus. Assenti i reali d’Olanda, non c’è Maxima nata in Argentina, terra di Bergoglio. Ieri era la Festa del re a Doetinchem, ed è arrivato a Roma il premier Dick Schoof. Fino all’ultimo a palazzo Huis ten Bosch s’era cercata, invano, una soluzione.