Avvenire, 27 aprile 2025
Il sistema idrico sta migliorando grazie ai fondi del Pnrr
Meno perdite, meno interruzioni, maggiore potabilità, minore frequenza di allagamenti e sversamenti. Il servizio idrico italiano sta migliorando. Le risorse stanziate con il Pnrr e con il Pniissi (il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico), sommate a quelle ottenute con le tariffe idriche, stanno dando i loro frutti e stanno avvicinando l’Italia alla media degli altri Paesi europei in termini di investimenti pro capite. Ma il divario tra Nord e Sud non è ancora sanato e, soprattutto, dopo il 2026, quando sarà esaurita la spinta dei fondi del Pnrr, serviranno tra 1,3 e 2 miliardi l’anno per mantenere l’Italia in linea ed avvincinarla ulteriormente ai Paesi di dimensione simile. Sono alcune delle conclusioni del dossier del Servizio Studi della Camera dedicato al Servizio idrico integrato, basato sui dati di Arera, Istat e di Utilitatis-Utilitalia.
Passi avanti e investimenti sulla rete dell’acqua
-11,9%
Il calo lineare delle perdite della rete idrica tra il 2016 e il 2023 secondo le rilevazioni annuali condotte dall’Autorità per l’energia
-26%
La contrazione media dell’indicatore delle interruzioni di servizio lungo la rete idrica nazionale. Giù del 78% le ordinanze di non potabilità
700 milioni
Gli euro di investimenti annui aggiuntivi sulla rete idrica grazie ai fondi del Pnrr. Il fabbisogno annuo stimato è di 6 miliardi