ilsole24ore.com, 27 aprile 2025
Prodotti usati a 27 miliardi, più di uno su due venduto online
«Nel 2024 l’economia dell’usato in Italia ha generato un valore di 27 miliardi di euro – spiega Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito, piattaforma online per comprare e vendere prodotti di tutti i tipi -. È un’economia disintermediata e distribuita, che rimette in circolo valore ed è stata scelta da più di 27,2 milioni di italiani che hanno comprato o venduto usato. La crescita è costante, data anche dal numero sempre maggiore degli italiani che la scelgono consapevolmente perché circolare e sostenibile anche economicamente». È il quadro dell’undicesima edizione dell’Osservatorio second hand economy realizzato da Bva Doxa per Subito per fotografare i trend del commercio dell’usato tra privati sempre più digitale.
Lo scorso anno è stato quello del sorpasso di siti e piattaforme online sui tradizionali mercatini. Online sono passati di mano oggetti, prodotti, capi d’abbigliamento, auto e moto, articoli sportivi e mille altre cose, esclusi gli immobili, per 14,4 miliardi pari al 54% del valore dell’intero mercato con la crescita di 4 punti percentuali sul 2023, l’anno del pareggio. Nel 2014 solo 5,4 miliardi arrivavano dall’online su un totale di 18. Le compravendite online, quindi, trainano la crescita generale del valore di questo mercato, con il 69% degli italiani che dicono di aver comprato o venduto articoli pre-loved online. «Aggiungo che il digitale continuerà a crescere, grazie all’esperienza sempre più simile all’e-commerce come risposta veloce e sicura ai bisogni quotidiani – continua il Ceo -. Accanto all’esperienza fisica di mercatini e negozi specializzati che rimane comunque un piacere. Sembra ci sia ancora spazio di crescita per la second hand, dove l’esigenza di risparmiare e la crescente scelta di ridurre il proprio impatto vanno di pari passo».
Al centro degli scambi online e offline, con un valore di 10,8 miliardi, ci sono auto, furgoni e moto con un trend sostanzialmente stabile rispetto al 2023. Segue l’eterogeneo insieme degli oggetti per la casa e la persona come l’abbigliamento, accessori, elettrodomestici, un mix che vale altri 7,3 miliardi con un trend in costante crescita negli ultimi anni, gli articoli d’informatica ed elettronica di consumo a 5,2 miliardi (+6%) mentre continua la leggera flessione degli articoli sportivi, per gli hobby, i libri e strumenti musicali a 3,1 miliardi, in calo di cento milioni.
In media la frequenza di acquisto e vendita è di una volta ogni sei mesi con un picco di una volta ogni due o tre mesi nel 26% dei casi. L’usato è una miniera a cui attingere quando serve qualcosa e si deve risparmiare. Questa è la necessità principale per il 61% del campione messo alle strette dall’inflazione a doppia cifra degli ultimi anni. Tra le altre motivazioni sono in leggero calo l’approccio smart all’economia circolare e la sostenibilità mentre sono stabili il desiderio di acquistare prodotti vintage e perché il prodotto nuovo è introvabile. Chi vende non solo dà nuovo valore agli oggetti di casa ma incassa in media 820 euro l’anno con punte di 1.415 euro in Veneto e di 919 euro in Campania. Una boccata d’ossigeno per le casse di casa perché per il 58% i beni di seconda mano permettono di risparmiare molto o abbastanza rispetto al nuovo.