repubblica.it, 25 aprile 2025
Tre astronauti e un verme: la Cina torna nello Spazio e sfida gli Usa pensando alla Luna
Nella “giornata nazionale dello spazio” la Cina ha mandato ieri in orbita altri tre astronauti o, meglio, taikonauti, come si chiamano qui. Destinazione: Tiangong, il “Palazzo celeste”, la stazione spaziale che Pechino si è costruita in questi anni.
Alle ore 17:17 di giovedì 24 aprile, dal centro di lancio di Jiuquan, è partita la navicella Shenzhou-20 con a bordo Chen Dong, Chen Zhongrui e Wang Jie. L’equipaggio lavorerà sulla Tiangong per sei mesi, “conducendo esperimenti e installando dispositivi di protezione contro i detriti spaziali”, come scrive la stampa cinese. I tre astronauti daranno il cambio all’equipaggio della missione Shenzhou-19, che ritornerà sulla Terra il 29 aprile.
Una nuova missione che si inserisce nell’ambizioso programma di Pechino di diventare una “grande potenza spaziale” come ripete spesso il leader Xi Jinping, in una continua corsa con gli Stati Uniti.
La storia delle ambizioni spaziali cinesi
Il lancio è avvenuto nella “giornata nazionale dello spazio”: l’anniversario del lancio del primo satellite cinese, “Dongfanghong-1”, avvenuto il 24 aprile 1970. Le ambizioni del gigante asiatico vanno rintracciate negli anni ’50 e precisamente nel ’57: l’anno in cui i sovietici lanciano Sputnik. Mao non vuole essere da meno e con l’aiuto proprio dei sovietici tredici anni dopo lancia appunto il primo satellite cinese. Ma è solo all’inizio degli anni ’90 che un vero e proprio programma spaziale viene messo in piedi. Ed è con Xi (“rendere la Cina una potenza spaziale è sempre stato il nostro eterno sogno”) che arriva la spinta sull’acceleratore per competere soprattutto con Washington.
Pechino su Marte
La Cina è già arrivata su Marte. Si è costruita la propria stazione in orbita (dopo essere stata esclusa da quella internazionale, la Iss, tra i timori americani di un controllo del programma spaziale da parte dell’esercito cinese, sullo sfondo della crescente competizione tecnologica tra le due superpotenze). Mao Zedong si lamentava che i cinesi non sarebbero mai stati in grado di lanciare in orbita nemmeno una patata. E invece.
Oltre ai tre astronauti a bordo della navicella Shenzhou-20 ci sarà anche uno speciale “passeggero”: una planaria, un verme piatto che secondo gli scienziati vanta una capacità rigenerativa senza pari. “Lo studio di queste creature potrebbe fornire informazioni fondamentali sulla rigenerazione cellulare umana, sulla resistenza all’invecchiamento e sulla longevità”, afferma all’agenzia di stampa statale Xinhua il professor Zhen Hui dell’Università di Tecnologia dello Shandong. “L’esperimento mira a studiare come l’ambiente spaziale, in particolare la microgravità e le radiazioni cosmiche, influisca sulla rigenerazione delle planarie. Gli scienziati sperano di scoprire i meccanismi molecolari alla base della riparazione dei tessuti in condizioni extraterrestri, che potrebbero far progredire la medicina spaziale e gli studi sulla rigenerazione delle cellule umane”, continua la Xinhua.
La Cina e la Luna
Gli occhi di Pechino sono soprattutto sulla Luna. Già lo scorso anno la Cina fu il primo Paese al mondo a riportare sulla Terra campioni di suolo dal lato nascosto della Luna. Istituito nel 2004, il programma lunare Chang’e (dal nome della Dea cinese della Luna) ha lanciato la sua prima navicella tre anni più tardi. In futuro sono previsti altri due lanci: nel 2026 e nel 2028, il primo per esplorare il polo sud lunare alla ricerca di acqua (lì dove anche gli americani hanno messo da tempo gli occhi) e il secondo per cercare materiale da utilizzare per la costruzione di future infrastrutture. Due anni più tardi, nel 2030, la Cina punta a portare i suoi astronauti sulla Luna. Infine, entro il 2035, a costruire una stazione internazionale di ricerca: che vedrà la collaborazione tra Pechino e Mosca. I due Paesi hanno già manifestato la volontà di installare sulla Luna un reattore nucleare entro il 2035, in grado di fornire elettricità per futuri insediamenti. Anche la Nasa americana sta puntando alla costruzione di un piccolo reattore.