Il Messaggero, 25 aprile 2025
Borseggiatori e truffatori, «gang da tutta Europa per insidiare i pellegrini»: individuate le “batterie” dei finti questuanti e dei topi d’albergo
Mezzo milione di pellegrini e fedeli, in arrivo da tutto il mondo e da più parti d’Italia per l’ultimo saluto a Papa Francesco. Roma si popolerà come non mai in questo fine settimana e l’evento, nella sua eccezionalità, richiama l’attenzione non solo dei media e di chi seguirà le esequie da lontano, in video o sui canali web, ma anche e soprattutto della criminalità comune. Le bande e i “manovali” specializzati in alcuni dei reati più odiosi (furti con destrezza, borseggi, truffe piccole e grandi, solo per citarne alcuni) sono in rotta sulla Capitale. Alcuni sono già approdati nella Città Eterna, pronti a mescolarsi tra le frotte di fedeli e visitatori: a piazza San Pietro, in piazza Risorgimento, all’Esquilino, tra la stazione Termini e Santa Maria Maggiore, basilica in cui il pontefice sarà tumulato, senza trascurare gli snodi della metropolitana e le grandi aree di parcheggio, specie le più isolate. Carabinieri e polizia non hanno rafforzato solamente il dispositivo anti-terrorismo e che si occuperà dell’ordine pubblico – un piano ai massimi livelli di allerta e organizzazione che prevede persino con l’ausilio dei militari dell’Esercito, l’impiego di fucili anti-drone e sistemi antisabotaggio – ma hanno predisposto dei servizi mirati, con pattuglie prevalentemente in borghese, per prevenire i reati predatori.
REPARTI SPECIALI
L’allerta è stata diramata anche ai reparti speciali della Polfer e della Stradale. In queste ultime ore si stanno intensificando le verifiche e i posti di controllo. Nella mole di passeggeri, automobilisti ma anche gruppi a bordo dei pullman che si stanno dirigendo a Roma, sono già stati individuati e fermati esperti borseggiatori e Arsenio Lupin con una lunga sfilza di precedenti specifici alle spalle. Come il gruppetto bloccato in partenza dai bassi di Scampia e pronto per mietere nuove vittime tra i fedeli addolorati, molti dei quali anziani, tante donne e adolescenti. La loro specialità la questua, svolta spacciandosi per finti invalidi o, semplicemente, chiedendo «qualche soldo» per andare avanti.
Radar accesi anche sulle bande di borseggiatori latinos e le batterie di ladri (e ladre, molte sono donne) provenienti dalla Francia e dalla Spagna. La loro abilità sta nell’indossare abiti eleganti e curati, fingersi clienti di locali e b&b, per poi rubare non appena si presenta l’occasione.
Non basta. Nella lente delle forze dell’ordine anche gli sciami di nomadi, con un lungo corso di borseggi alle spalle, che si stanno muovendo dai campi di Aprilia, Roma Est e Pomezia: alcuni sono stati individuati e controllati in azione nell’area di piazza Risorgimento, nei pressi della fermata metro Ottaviano.
Riguardo ai mendicanti “di professione”, già in passato, alcune inchieste dell’Arma di San Lorenzo in Lucina avevano portato alla luce l’esistenza di un racket che gestiva la spartizione tra “famiglie” delle diverse aree del centro storico. Si tratta di persone che abitualmente, come fossero dei turni di lavoro, dal basso Lazio si recano nella Capitale in treno o con i bus per mendicare e poi tornare a casa. In queste ore i clan avrebbero aumentato le “forze” in campo.
I TRUCCHI
Gli investigatori raccomandano la massima attenzione e scaltrezza: mai tenere borse, portafogli e telefonini in vista, così come monili e orologi preziosi. Mai abbandonare o lasciare incustoditi anche per pochi istanti zaini e bagagli, men che mai nelle auto (e nemmeno nelle hall degli alberghi, ne sa qualcosa Thomas Häfele, sindaco tedesco di Neresheim derubato delle valige in un albergo di Ostia), valutare bene se farsi accompagnare per strada da chi si offre di darvi indicazioni, poiché potrebbe essere un tranello, non cimentarsi nel gioco delle tre carte (o delle tre campanelle) allestito in strada da truffatori seriali e loro complici, un gioco spilla-soldi. Occhio, infine, anche alla sicurezza degli alloggi nei b&b: numerosi i topi d’appartamento che stanno prendendo di mira abitazioni trasformate in attività ricettive.