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 2025  aprile 24 Giovedì calendario

Aviaria, sotto controllo in Italia. Criticità in Polonia e Ungheria (e Germania e Olanda per i selvatici)

L’influenza aviaria è sotto controllo nel nostro Paese. Ma non altrettanto può dirsi per il resto d’Europa e, in particolare, per nazioni come la Polonia e l’Ungheria dove il numero di casi continua a destare preoccupazione. È quanto emerge da un report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, che ospita il Laboratorio di referenza europeo per questa patologia.
Secondo i dati dell’IzsVe, in Italia, a partire dal settembre scorso, erano stati segnalati 97 focolai tra gli uccelli selvatici, 56 tra il pollame domestico e 3 tra i mammiferi. Negli ultimi mesi, invece, da febbraio 2025, si sono registrati un unico focolaio in un allevamento di polli in Piemonte e 5 isolamenti in uccelli selvatici, tutti limitati al mese di febbraio. «Una situazione di fatto sotto controllo – spiega una nota dell’Istituto -, frutto di un lavoro sinergico tra ministeri, istituti zooprofilattici, autorità sanitarie competenti e comparto avicolo. Nel resto d’Europa le condizioni purtroppo non sono le stesse».
Sempre nel periodo compreso tra ottobre e marzo 2025, evidenzia l’IzsVe, in Europa «il totale dei focolai è salito a 1.500, di cui 934 tra gli uccelli selvatici e 566 tra gli allevamenti, in 34 Paesi diversi. Gli stati maggiormente colpiti sono Germania e Paesi Bassi per i volatili selvatici, mentre Polonia e Ungheria per quanto riguarda gli allevamenti». I dati a disposizione dicono che la situazione è complessa anche negli Stati Uniti con oltre un migliaio di focolai attivi. Non è un caso che negli ultimi tempi si sia spesso parlato del prezzo delle uova è volato alle stelle in una nazione, gli Usa, dove queste vengono consumate in grandissima quantità. Negli Stati Uniti sono stati registrati diversi casi di contagio anche tra i bovini.
«Queste situazioni di criticità – afferma Antonia Ricci, direttrice generale dello Zooprofilattico delle Venezie – sono sicuramente allarmanti e da tenere sotto stretto monitoraggio. Dimostrano come questa sia una malattia molto pericolosa per gli animali e che si diffonde con una rapidità enorme. Se non si è pronti a mettere in atto misure di controllo e contenimento efficaci, la malattia diventa ingovernabile». Cosa che, come detto, al momento non riguarda il nostro Paese. «In Italia abbiamo, purtroppo, un’esperienza di molti anni in questo campo – sottolinea ancora Ricci -, che ci permette di intervenire prontamente, lavorando in collaborazione con il ministero della Salute e le autorità regionali, e che ci ha fatto diventare un riferimento a livello internazionale, non solo per l’Europa, ma anche per l’Organizzazione mondiale della salute animale e per la Fao. La prossima settimana un team di nostri esperti sarà proprio in Polonia per aiutare i colleghi polacchi a controllare la diffusione della malattia».