Libero, 24 aprile 2025
La tanatoprassi per conservare il corpo del papa
Prima della deposizione nella bara in vista dell’esposizione in San Pietro, il corpo di Papa Fracesco è stato sottoposto a un’operazione silenziosa e altamente specializzata: la tanatoprassi, ovvero il trattamento post-mortem che consente la temporanea conservazione del corpo che si ripete dopo la morte di ogni papa. Le tecniche sono state affinate e migliorate negli anni, soprattutto per non ripetere la disastrosa gestione della salma di papa Pio XII nel 1958, che a causa di una scorretta tecnica di conservazione si decompose velocemente mentre il corpo del papa era ancora esposto ai fedeli. Sul corpo di Francesco invece è stata usata invece una tecnica di imbalsamazione moderna, igienica e non invasiva, che rallenta la decomposizione e restituisce al corpo un aspetto composto, integro, rispettoso. Non si tratta di una mummificazione, ma di una cura scientifica che prevede l’iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante. Questo, accompagnato da trattamenti estetici, permette di mantenere il corpo in condizioni ottimali per un periodo compreso tra i dieci e i quindici giorni, senza necessità di refrigerazione né ambienti sterili. La tecnica, già utilizzata dopo la morte di Benedetto XVI e del calciatore Pelè, contrasta infatti i cattivi odori, la fuoriuscita di liquidi e tutto ciò a cui il corpo va incontro con la naturale decomposizione.
Il presidente dell’Ait (Associazione italiana di tanatoprassi) e dell’Init (Istituto nazionale Italiano di tanatoprassi), Andrea Fantozzi, esperto italiano di tanatoprassi, in occasione della more di Ratzinger, avvenuta il 31 dicembre 2022 spiegava, che la tanatoprassi è “temporanea” e che dura tra i 10 e i 15 giorni permettendo alla salma di rimanere “intatta in qualsiasi tipo di ambiente”. Cuore della procedura è il Fluytan, fluido innovativo e atossico che ha sostituito la formalina, da tempo sotto osservazione per le sue caratteristiche tossiche e cancerogene. Oltre a offrire benefici estetici e igienici, il Fluytan permette una migliore conservazione del DNA, motivo per cui la tanatoprassi è sempre più apprezzata anche in ambito medico-legale e scientifico. Il trattamento, molto diffuso negli Stati Uniti, comincia ora a prendere piede anche in Europa. In Italia, la tanatoprassi resta una pratica autorizzata solo in casi eccezionali, spesso richiesta per cittadini stranieri deceduti in attesa di rimpatrio. Ma nella ritualità funebre vaticana, essa è ormai un passaggio codificato, necessario per rendere possibile quell’incontro ravvicinato, commosso, e silenzioso che i fedeli avranno con la salma del Pontefice.