Corriere della Sera, 12 aprile 2025
Web tax, perché l’Ue è tornata a discuterne? Quanto pagano oggi i giganti di Internet?
Perché si parla di una tassa sulle Big Tech?
È una delle contromisure che la Commissione Ue sta studiando per rispondere – eventualmente – ai dazi «reciproci» del 20% sulle esportazioni europee negli Stati Uniti, prima approvati e poi sospesi per 90 giorni da Donald Trump.
Quale è il fondamento?
Se è vero che nello scambi o di merci l’Europa ha un saldo commerciale positivo di 156,6 miliardi con gli Stati Uniti, nei servizi il rapporto è invertito e sono gli Usa a godere di un surplus con l’Ue di 108,6 miliardi. Frutto, soprattutto, del predominio della tecnologia e della finanza Usa.
Come funzionerebbe l’imposta digitale?
Bruxelles ha detto che la tassa potrebbe colpire i ricavi da pubblicità digitale, senza specificarne l’aliquota. A riscuoterla sarebbe la Commissione Ue, non i singoli Stati.
Che impatto avrebbe?
Rilevante. Amazon ha incassato dalla pubblicità circa 54 miliardi di dollari nel 2024; Google 264 miliardi, il 75% dei suoi ricavi; Meta 160 miliardi, il 97% del suo fatturato.
Che ne pensano i governi?
La Germania ha suggerito prudenza perché l’Ue non dispone di un’alternativa altrettanto avanzata ai servizi digitali americani. La Francia è invece a favore, mentre l’Italia è per un approccio cauto e dialogante con gli Usa.
Che differenza ci sarebbe rispetto alla minimum tax?
La minimum tax è frutto di un accordo raggiunto nel 2021 da 137 Paesi, inclusi gli Usa e l’Ue, per imporre un’imposta minima sulle multinazionali con un fatturato superiore a 750 milioni. L’obiettivo dell’intesa è far sì che i grandi gruppi versino un’imposta almeno del 15% in ogni Paese in cui operano, evitando fenomeni di elusione e riducendo la concorrenza fiscale al ribasso.
È in vigore?
Diversi Paesi hanno recepito l’intesa sulla minimum tax, compresa l’Italia. Non gli Stati Uniti, però, che non hanno mai dato seguito all’accordo firmato. Non l’ha fatto Joe Biden né Trump che, anzi, ha ritirato gli Usa dal patto.
Quanto versano le Big Tech al fisco italiano?
Nel 2022, secondo Mediobanca, le filiali italiane delle Big Tech mondiali hanno raggiunto un fatturato di 9,3 miliardi e hanno versato al fisco 162 milioni per un’aliquota effettiva del 28,3%.