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 2025  aprile 11 Venerdì calendario

Marcia indietro del governo sulla norma anti Lissner. Via il limite dei 70 anni per i sovrintendenti

Contrordine, si può ricoprire l’incarico di sovrintendente di una fondazione lirico-sinfonica anche dopo aver compiuto 70 anni.
Ricordate la leggina fatta apposta per accompagnare alla porta Stephane Lissner, togliendogli la guida del Teatro San Carlo di Napoli? Il decreto approvato dal governo a maggio 2023 per lasciare libero quel posto per Carlo Fuortes, all’epoca amministratore delegato della Rai, che doveva fare spazio al nuovo corso meloniano nella tv pubblica?
Bene, due anni dopo la maggioranza prova a cancellare il limite anagrafico senza fare troppo rumore. Con un emendamento al decreto Pa, a prima firma Federico Mollicone, il presidente della commissione Cultura di Fratelli d’Italia e uomo di fiducia di Giorgia Meloni.
Poche righe in cui si modifica la norma del 2023 e si stabilisce solo che «l’incarico di sovrintendente può essere conferito a soggetti che non abbiano compiuto il settantesimo anno di età».
Quindi, dopo i 70 non si può essere nominati, ma si può restare in carica se il fatidico compleanno si celebra durante il mandato. Nessuna cessazione automatica, come invece avvenuto nel caso di Lissner. Il quale, peraltro, ha poi fatto ricorso, vincendo in tribunale e ottenendo il reintegro al suo posto, tanto che ha lasciato effettivamente il San Carlo solo venti giorni fa, al termine del suo mandato.
Nel frattempo, Fuortes è stato piazzato al Maggio Musicale Fiorentino, per garantirgli comunque una poltrona, in un balletto di incarichi che ha suscitato polemiche anche a livello internazionale.
«Prima usano la legge per far fuori qualcuno e fare accomodare un proprio amico – commenta la deputata M5s Anna Laura Orrico – poi la cambiano quando non serve più. Altro che merito e trasparenza: quando c’è una poltrona di mezzo, questa maggioranza ridicola è capace di tutto, pure di piegare le regole a proprio vantaggio, anche a costo di rimediare l’ennesima figuraccia».