repubblica.it, 4 aprile 2025
Tunisia, lumache contro la fame. Crisi e disoccupazione, mangiate al posto della carne rossa
Un numero crescente di giovani tunisini disoccupati sta cercando un nuovo modo per guadagnarsi da vivere: raccogliere lumache da rocce e foglie in grandi sacchetti di plastica per portarle al mercato e venderle. Sempre più persone stanno acquistando le lumache sgusciate poiché il prezzo dei prodotti di base alimentari – soprattutto la carne – rimane alto e fuori dalla portata di molte famiglie. “Sono redditizie, benefiche e molto richieste”, spiega all’Ap Karim, un venditore di lumache di 29 anni del villaggio di Akouda.
Le lumache sono state consumate in Tunisia per più di sette millenni, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Archaeological and Anthropological Sciences. Nel mondo moderno sono considerate principalmente una prelibatezza da bistrot, ma ora stanno di nuovo guadagnando terreno in Tunisia come alternativa pratica alla carne rossa, un sostituto ricco di proteine che si sposa perfettamente con sale, spezie e condimenti audaci.
Le lumache sono un’ancora di salvezza per alcuni in Tunisia, dove la disoccupazione giovanile ora si aggira sopra il 40% e l’inflazione rimane alta, tre anni dopo aver raggiunto i livelli più alti degli ultimi decenni. La mancanza di opportunità ha alimentato il malcontento sociale in tutto il paese e, sempre di più, la migrazione verso l’Europa.
Povere di grassi e ricche di ferro, calcio e magnesio, le lumache offrono sia valore nutrizionale che sollievo economico. In un paese in cui i salari medi sono precipitati, costano circa la metà della carne di manzo al chilo e spesso meno se vendute a ciotola. Un chilo di lumache costa meno di 8 euro mentre la carne di manzo viene 16 euro e mezzo al chilo.
"Le lumache sono migliori per cucinare dell’agnello. Se la carne di agnello costa circa 18 euro, una ciotola di lumache non arriva a un euro e mezzo", spiega un uomo di nome Mohammed al mercato di Akouda. E così mentre il prezzo della carne e del pollame continua a salire, sempre più tunisini si stanno rivolgendo a fonti alternative e convenienti di proteine.
Gli scienziati benedicono la scelta anche citando vantaggi per l’ambiente: le lumache sono una soluzione alimentare più sostenibile, producendo molte meno emissioni di carbonio ed evitando la deforestazione legata all’allevamento tradizionale del bestiame.
Wahiba Dridi, che serve lumache nel suo ristorante a Tunisi, le cucina in modo tradizionale con peperoni e spezie. Spiega che sono state popolari durante il Ramadan di quest’anno, che si è concluso la scorsa settimana. Sebbene i musulmani tunisini mangino tradizionalmente carne rossa durante i pasti che interrompono il digiuno quotidiano del Ramadan, quest’anno in tanti hanno optato per le lumache. “Se le persone conoscessero il valore delle lumache, le mangerebbero tutto l’anno”, sorride il ristoratore.