lastampa.it, 4 aprile 2025
Dazi, Trump “grazia” San Marino. Nella lista dei Paesi manca la Repubblica del Titano
La Repubblica di San Marino potrebbe diventare strategica nei commerci con gli Stati Uniti dopo l’avvento dei dazi varati dal presidente Trump.
Mentre l’Unione Europea vedrà un balzello del 20%, per la piccola nazione autonoma dovrebbe essere valida solo l’imposizione minima del 10% decisa dal tycoon a livello mondiale.
Da sempre, sul Titano hanno sede decine di aziende di import-export grazie a numerosi vantaggi di tipo fiscale, che ora potrebbero vederne uno in più, e cioè l’essere stato “graziato” da Trump.
Con i dazi all’Italia al 20% sul suo prodotto esportato negli Stati Uniti, un’azienda di San Marino potrebbe esportare lo stesso prodotto con un dazio aggiuntivo pari alla metà.
In queste ore, secondo quanto si apprende, numerose aziende stanno valutando di aprire una base operativa a San Marino. Per ora dall’Associazione Industriali Sammarinesi ha fatto trapelare solo una generica preoccupazione delle proprie imprese associate, le quali si rivolgono principalmente all’Italia e all’Unione Europea.
«Abbiamo diverse imprese che hanno rapporti con gli Stati Uniti d’America – ha detto il segretario generale dell’Associazione nazionale industria sammarinesi William Vagnini al Resto del Carlino – e naturalmente c’è preoccupazione. Senza però fasciarsi la testa. Penso che le nostre aziende siano pronte a organizzarsi, magari anche aumentando l’attenzione verso altri mercati».
Ma l’Italia è l’altro mercato di riferimento per San Marino e i problemi potrebbero sorgere con l’arrivo dei dazi al 20% per tutti i membri Ue. «Di conseguenza subiremo anche noi il contraccolpo – spiega Vagnini – Questo potrebbe essere un ulteriore elemento negativo che si andrebbe ad aggiungere alle guerre in corso, ma anche l’inflazione potrebbe ricominciare a salire. Tutto questo potrebbe generare incertezza e anche una frenata nei consumi e uno stop agli investimenti che le imprese mettono in cantiere. Per cui, forse gli Stati Uniti cammin facendo potrebbero cambiare idea se questa manovra potesse, in qualche modo, portare più danno che frutti».
Attualmente gli Stati Uniti sono il primo mercato, dopo quello italiano, e le aziende sammarinesi esportano oltreoceano “direttamente” circa 36 milioni di euro (2023) e “indirettamente”, attraverso filiere e clienti italiani ed europei, molto decine di milioni aggiuntivi secondo la Camera di Commercio di San Marino.
Tra le merci sammarinesi esportate negli Usa figurano ai primi posti macchine industriali, integratori e cosmetici, ceramiche, mobili e abbigliamento.