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 2025  marzo 12 Mercoledì calendario

Luce verde per il recupero dei due “forzati” dello spazio. Tornano gli astronauti bloccati da 9 mesi

Finalmente si torna a casa. Non l’hanno pronunciato, ma sicuramente l’avranno pensato, i due “forzati dello spazio”, gli astronauti Butch Wilmore e Sunita Williams, partiti il 6 giugno 2024 per una missione in orbita di 8 giorni, e destinati ormai a restare in orbita dopo quasi 9 mesi. Suni e Butch erano infatti partiti per la missione con equipaggio, e prima di test in orbita, della navicella “Starliner” realizzata dalla Boeing. Doveva essere l’alternativa alle Crew Dragon di SpaceX, che da quasi 5 anni garantiscono la spola tra la Terra e la Stazione Spaziale Internazionale. E sarà proprio una delle navicelle della flotta spaziale di Elon Musk, ad andare a recuperare i due astronauti rimasti in orbita a causa della serie infinita di guai tecnici alla “Starliner”, dalle perdite di elio (per la parte propulsiva) già prima del lancio, ad altri riguardanti i motori d’assetto che servivano, tra l’altro, proprio per garantire con sicurezza il rientro a terra.
Ma alla NASA decisero lo scorso agosto di non fare rientrare gli astronauti, e la Starliner è poi rientrata (indenne) senza i suoi due astronauti a bordo, in modalità automatica. Il lancio della Crew Dragon, per la missione “Crew 10” alla ISS, è previsto per le 19,48 ora locale di questa sera, in Italia, l’1 e 48 del 13 marzo, con il consueto lancio del vettore Falcon 9 dalla piattaforma 39 A del Kennedy Space Center.
Non è stato né banale, né tantomeno veloce organizzare questa missione che alcuni definiscono “di salvataggio”, e che in realtà è quella che andrò a “sbloccare” la situazione, dando il cambio al precedente equipaggio che così potrà rientrare a terra con la Williams e Wilmore. “Siamo addestrati per questo e non ci pesa affatto” – avevano ripetuto più volte gli astronauti, che però ora, iniziano ad avvertire stanchezza e quindi voglia di rientrare. Le ragioni sono dovute al fatto che si è dovuta “arredare” una Crew Dragon, quella che riporterà a Terra la Williams e Wilmore, in modo diverso rispetto alle missioni tipiche di SpaceX: per accogliere due astronauti di Starliner, con tute diverse, apparati di emergenza e molto altro, si è dovuta allestire una capsula diversa. È una delle ragioni per cui i tempi si sono allungati. Altra motivazione, i ritardi del lancio della stessa missione Crew 10, ora in partenza: in origine si doveva utilizzare una Crew Dragon nuova, e non di quelle già utilizzate e recuperate dopo precedenti missioni. Si sono però registrati inconvenienti nella preparazione del nuovo veicolo spaziale, e si è optato per la “Endurance”, capsula di quelle già usate in precedenti lanci.
I quattro astronauti pronti al lancio sono l’astronauta NASA Anne McClain, veterana dello spazio, con 203 giorni già trascorsi in orbita con la Expedition 58 lanciata con la Sojuz Ms-11. Sempre della NASA è anche Nichole Ayers, al suo debutto spaziale e con l’astronauta giapponese Takuya Onishi, alla sua seconda missione dopo i 115 giorni in orbita con la Expedition 48, e il russo Kirill Peskov, al suo primo volo spaziale, che si è addestrato per mesi a Houston con la sua riserva, il cosmonauta veterano di tre missioni Sojuz, Oleg Artemijev, che vanta ben 560 giorni trascorsi in orbita. Subito dopo il lancio, la Crew Dragon Endurance andrà spedita verso la ISS, per poi agganciarsi al modulo “Harmony” della Stazione Spaziale Internazionale, e poi per dare il cambio agli astronauti della Crew 9, Nick Hague, statunitense,e Aleksandr Gorbunov, russo, partiti in due lo scorso 28 settembre. Non in 4 poiché gli altri 2 posti dovranno essere occupati da Sunita e Butch. E saranno Hague e Gorbunov, appunto, a rientrare sulla Terra con i due forzati dello spazio. Il rientro è previsto per il 25 o 26 marzo con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico.