Libero, 11 marzo 2025
La guida ai bagni dei ristoranti
Da sempre, i veri intenditori sostengono che un ristorante deve essere valutato in base alla qualità del cibo e dal menù offerto, senza dimenticare però un occhio alla pulizia. E quindi, perché soffermarsi solo sul servizio, la carta, il gusto e l’abilità di uno chef quando si può andare oltre e giudicare il bagno di un locale? Del resto bisogna pensare l’accoglienza a tutto tondo. Ecco intervenire a tale proposito la speciale Guida Pishlen 2025, una curiosa iniziativa editoriale che recensisce le toilette dei ritrovi gourmet, divisi per categorie. E nella città di Milano spiccano Alessandro Borghese, Cracco e il modaiolo “Lù Bar”. Vediamo come funziona la classifica che, senza alcun dubbio, “riprende” il mondo delle guide gastronomiche, a cominciare dall’iconica rossa Michelin, Bibbia indiscussa del settore food. Si parte con il preciso manifesto: «Un progetto che nasce dall’esigenza di valorizzare al massimo una delle esperienze più frequenti nell’arco della giornata, ovvero andare in bagno».
Come ogni guida che si rispetti, l’anonimato degli ispettori appare fondamentale, in maniera da garantire criteri di valutazione chiari e senza equivoci. Oggi la Guida Pishlen è alla sua terza edizione e per la prima volta esce in versione cartacea a dar credito agli ideatori. La valutazione non risulta in stelle o forchette, bensì in spazzoloni: cinque significa il massimo dell’esperienza mentre con quattro è possibile apportare dei miglioramenti. Fondamentali sono i criteri di giudizio che seguono due ordini di parametri, a partire da quelli basici relativi all’equipaggiamento, ovvero la presenza di sapone (liquido o tradizionale), dispositivi per asciugare le mani (anche nella versione elettrica), porta chiudibile così da garantire la privacy, aria calda, gancio per le borse, copriwater, fasciatoio per i bambini e tipologia di carta igienica. Poi, salendo di un gradino, si arriva ai modelli qualitativi, che valorizzano i criteri oggettivi di giudizio, intesi quali igiene, ampiezza della stanza, design, profumo, pulizia filtro aria, rumore cappa aspirante e potenza dello scarico del wc. I numerosi bagni analizzati sono quelli di ristoranti (di ogni ordine e grado), cocktail bar, gastronomie, pizzerie, ma anche stazioni di servizio e trasporti. All’ombra della Madonnina svetta con 5 spazzoloni il bagno del ristorante dello chef Alessandro Borghese “Il Lusso della semplicità”, in viale Belisario (zona CityLife). Queste le motivazioni del riconoscimento: «Bagno realizzato con grande sensibilità, a partire dagli asciugamani fino all’esfoliante per la pelle». Segue quello di “Riso Latte”, un bistrot in zona Navigli, in cui si respira aria casalinga: come entrare nella cucina di casa della nonna, per intenderci.
Tra gli stellati vince “Carlo Cracco in Galleria”, a due passi dal Duomo, grazie a quello che viene definito dagli ispettori una super toilette degna dei 5 spazzoloni: «Bagno all’altezza delle aspettative e a tratti imperiale. Crema per le mani di qualità e scarico no touch». Tra i bar si posiziona al primo posto, con il massimo dei voti, quello del “Lù Bar”, all’interno della Galleria d’Arte Moderna in via Palestro, dove ogni giorno si dà appuntamento la gioventù bene meneghina per uno spuntino, l’aperitivo o il cocktail dopo cena. A pari merito troviamo il secret bar “White Rabbit” di via Garigliano (quartiere Isola), il locale segreto della città ambientato nel proibizionismo anni Venti, in cui si accede solamente con una parola d’ordine. Sicuramente, la Guida Pishlen incuriosisce e stimola gli addetti ai lavori, che magari da oggi metteranno maggior attenzione nella cura delle cucine e nella pulizia delle toilette...