Corriere della Sera, 10 marzo 2025
Ferrara, masticano lo Snus a scuola e poi si sentono male: due 13enni finiscono in ospedale
Hanno masticato dello Snus – un prodotto sostitutivo delle sigarette, contenente del tabacco umido in polvere- in orario scolastico e si sono sentite male, finendo in ospedale. È quanto accaduto lo scorso 5 marzo a due studentesse 13enni di una scuola secondaria di primo grado di Ferrara. Le due adolescenti si sono messe il sacchetto in cui è contenuto la sostanza in bocca e da lì avrebbero iniziato a stare male con giramenti di testa, palpitazioni e vertigini, oltre che nausea. Tutti effetti collaterali riconducibili a un abuso di nicotina. La scuola ha immediatamente chiamato i sanitari del 118, giunti sul posto con due ambulanze, e contestualmente ha avvisato i famigliari delle due. Una studentessa è stata portata in ambulanza in ospedale a Cona, mentre la seconda ci è arrivata in auto con la madre. Una volta al pronto soccorso, le due sono state sottoposte agli esami tossicologici che hanno dato esito negativo a qualsiasi sostanza stupefacente, rilevando però la presenza di tabacco. Ricoverate, oggi stanno bene e non hanno riportato alcun tipo di complicazione.
Che cos’è lo Snus
Lo Snus è un tabacco macinato fine da tenere in bocca che, sotto forma di paline di pasta umida o di bustine simili a quelle del tè, si spinge sotto il labbro superiore o inferiore e si tiene in bocca quanto si vuole. La nuova moda – proveniente dal Nord Europa, dalla Svezia – che sta spopolando tra gli adolescenti, nasce come alternativa a chi vuole smettere di fumare sigarette, dal momento che – pur avendo un effetto stimolante simile – non risulta essere dannoso per i polmoni (ma comunque carcinogeno per gli esseri umani secondo l’Oms), rilasciando comunque nicotina. In Italia, la sua vendita e consegna non è legale, essendo vietato in tutta l’Unione Europea, ma può essere acquistato online dalla Svezia e dalla Svizzera
La denuncia della preside ai carabinieri
Per fare chiarezza su quanto successo, la dirigente scolastica, che ha fatto sapere di «aver attivato tempestivamente ogni protocollo», ha convocato una assemblea con i rappresentanti dei genitori di tutte le classi al fine di far luce sui fatti, ma anche di fornire linee guida alle famiglie su come doversi comportare nel caso in cui il fenomeno dovesse riguardare i loro figli. La stessa preside ha poi denunciato il fatto ai carabinieri, consegnando loro le bustine di Snus che sono state ritrovate. Al momento non è chiaro se le ragazze le abbiano ricevute da alcuni compagni di classe oppure se le avessero comprate loro in autonomia. Aspetto, questo, su cui dovranno fare chiarezza le indagini dei militari.