Corriere della Sera, 9 marzo 2025
Torino, nuovi occhi per fratello e sorella nati senza iride: operati alle Molinette, scelgono il colore (verde e marrone scuro) e recuperano la vista. «Strano, ma bello»
«Strano, ma bello». È stato il primo pensiero di Giorgia Amato, 24 anni, protagonista insieme al fratello 17enne Riccardo di una terapia all’avanguardia che ha donato loro non solo una vista migliore, ma per la prima volta il colore degli occhi. Che hanno potuto scegliere: marroni lei, verdi lui. I due fratelli, affetti da una rarissima malattia genetica ereditaria (Aniridia congenita), sono stati sottoposti all’ospedale Molinette di Torino a un delicatissimo intervento chirurgico.
Torino, nuovi occhi per fratello e sorella nati senza iride: operati alle Molinette, scelgono il colore (verde e marrone scuro) e recuperano la vista. «Strano, ma bello»
La patologia che li affiggeva, comune anche alla madre e ad altri familiari, comportava l’assenza totale dell’iride associata a gravi alterazioni oculari, tra le quali la cataratta e un glaucoma progressivo che metteva seriamente a rischio la loro vista.
Per evitare il peggioramento irreversibile, il professor Michele Reibaldi (direttore Oculistica universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino), coadiuvato dalla sua équipe, ha preso la decisione di operare i fratelli nello stesso giorno, intervenendo su entrambi gli occhi.
Dal punto di vista tecnico, si è trattato di un triplice intervento rivoluzionario che ha previsto il trattamento di diverse patologie associate: il glaucoma è stato affrontato con l’impianto di un innovativo dispositivo mininvasivo che permette la riduzione della pressione oculare e l’arresto della perdita visiva; la rimozione della cataratta giovanile con l’impianto di un cristallino artificiale, e infine l’inserimento di un’iride artificiale di ultima generazione.
La scelta del colore
Oltre al recupero della vista, l’intervento ha donato ai due fratelli un’opportunità insperata: avere l’iride e la possibilità di scegliere il colore dei propri occhi: il 17enne ha desiderato una tonalità sul verde, mentre la sorella una tinta marrone scuro.
In seguito all’operazione, entrambi hanno riportato un significativo miglioramento della visione ed una concreta possibilità di preservare la vista per il futuro.
«È strano, ma bello – racconta Giorgia -. Il fattore estetico c’è, ma non è fondamentale. L’importante è che adesso vedo meglio. Forse poco per chi ha una vista normale, con dieci decimi, ma per me è tantissimo. Sono ancora in convalescenza e ci sono delle oscillazioni, ma il cambiamento è già tangibile». La 24enne lavora nel settore della ristorazione, mentre il fratello è studente. «Adesso – rivela la giovane – sto pensando di tornare a studiare anch’io. Ancora non so di preciso cosa. Ma credo sarà una facoltà umanistica». I fratelli sono stati indirizzati all’ospedale Molinette dai medici del vicino presidio sanitario San Lazzaro. «Dopo anni e anni di visite – aggiunge Giorgia – ci è stato spiegato che era possibile impiantare iridi artificiali. Forse prima non c’erano le tecnologie, non saprei dire. Ma questa è stata la prima volta che io e mio fratello ci siamo sentiti veramente seguiti».
«Un intervento all’avanguardia che ancora una volta dimostra l’eccellenza delle professionalità e delle tecnologie della Città della Salute e della Scienza. Per questo sostengo che la nostra Azienda è un Dea di terzo livello e che può competere con le migliori realtà sanitarie europee», dichiara il Commissario Thomas Schael.
«Un plauso ai professionisti di Città della Salute e della Scienza per questo intervento così complesso e rischioso. Ai due fratelli un sincero augurio affinché ora possano vedere la vita e il mondo con occhi nuovi», commenta l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi