Il Messaggero, 10 marzo 2025
Papa Francesco, cosa c’è dietro l’audio. Bassetti: «È in condizioni gravi, rischia di rimanere dipendente dall’ossigeno»
«È in una situazione molto grave, difficile che torni come prima dal punto di vista respiratorio». L’infettivologo Matteo Bassetti commenta l’ultimo audio diffuso da Papa Francesco. La voce flebile e la voglia di comunicare ai fedeli le sue condizioni. «Ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine vi custodisca. Grazie». Il messaggio (in spagnolo) registrato il 6 marzo nella sua camera al Policlinico Gemelli. Ma per il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova il Pontefice «rischia di rimanere totalmente dipendente dall’ossigeno».
Il Papa e l’ossigeno
«La situazione è di relativa stabilità – commenta il virologo Fabrizio Pregliasco -. È chiaro che in un paziente così fragile, di 88 anni, non si vede un miglioramento e probabilmente non si vedrà un miglioramento consistente». Rischia di rimanere dipendente dall’ossigeno? «La possibilità di un sostegno nella notte di ossigeno è molto probabile. Possibile il mantenimento di una situazione come questa». Miglioramenti? «Il fatto che non abbia febbre, che stia relativamente meglio, evidentemente dimostra un’azione positiva della terapia antibiotica per la problematica principale dell’infezione a livello dei polmoni. Però è chiaro che si tratta, come abbiamo già detto più volte, di un paziente di 88 anni con problematiche di asma, di un lobo in meno del polmone, quindi condizioni di base complessive non delle migliori».
L’analisi
«Le corde vocali vibrano perché il flusso d’aria che arriva dai polmoni ne determina la vibrazione passando attraverso. Ma se quest’azione di spinta data dal sistema polmonare è decificitaria, ovvio che anche la validità dell’espressione vocale si riduce». Questo il commento all’Adnkronos Salute di Paolo Ruscito, direttore dell’Otorinolaringoiatria della Asl Roma 1.
Nel registrarlo il Pontefice parlava «coi naselli, si sentiva il flusso dell’ossigeno», hanno sottolineato oggi fonti vaticane. «Ovviamente il flusso dell’ossigeno si sente in una registrazione, ma l’uso dei naselli non modifica in maniera significativa l’espressione vocale, è il motivo per cui li porta a determinare la modifica», dice Ruscito.
«L’organo laringeo, cioè l’organo che ospita le corde vocali, non è detto che sia coinvolto in questa variazione della voce del Pontefice, più flebile. Le problematiche respiratorie note sono sufficienti a giustificarla pienamente».