il Fatto Quotidiano, 5 marzo 2025
Modena, parte la veglia anti-aborto davanti al Policlinico. Contro protesta delle attiviste Pro-choice. L’assessore: “No alle pressioni”
Modena. Inizia questa mattina il presidio antiabortista della campagna “40 days for life”, nei pressi dell’ospedale ma in un luogo di accesso diverso da quello in cui si è svolto negli anni precedenti. Sulla via di entrata principale al Policlinico, infatti, si svolge il contro-presidio organizzato dalle attiviste della rete Pro-choice Modena, volto a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulle garanzie necessarie a tutelare la libertà di scelta delle donne sul proprio corpo, inclusa l’interruzione volontaria di gravidanza. Se questa volta le femministe hanno giocato d’anticipo nella comunicazione del presidio alla questura, resta tuttavia aperto sul tavolo degli enti locali il tema del bilanciamento tra diritti contrapposti. Solo poche settimane fa il sindaco di centrosinistra Massimo Mezzetti aveva definito le veglie di preghiera antiabortiste come manifestazioni che “si configurano come una forma di pressione fino a sconfinare in una forma di violenza nel momento in cui avvengono in un luogo molto sensibile come quello di un’area ospedaliera”.
L’Assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, ha dichiarato ieri 4 marzo, in seduta del Consiglio regionale, l’impegno a tutelare “l’accesso sicuro e sereno” ai servizi previsti dalla legge 194, per le donne e per “tutti gli affetti significativi che ruotano intorno alla persona e che vivono insieme l’evento di una procreazione responsabile”. Lo ha fatto rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata in aula del consigliere Lorenzo Casadei (M5s), che chiedeva alla Regione di “garantire che l’accesso all’Ivg avvenga in un contesto libero da pressioni esterne, nel rispetto della dignità delle donne”. Sottolineando che la nuova “veglia di preghiera” sarebbe iniziata oggi, in coincidenza con l’inizio della Quaresima, Casadei ha ricordato che “la prima manifestazione di questo tipo in Italia si è svolta a Modena nel 2023 e, da allora, gruppi antiabortisti organizzano periodicamente presidi e veglie davanti al Policlinico di Modena, esercitando pressioni psicologiche sulle donne che accedono al servizio di Ivg e sul personale sanitario coinvolto”. Ha ricordato anche che la veglia di preghiera è stata annunciata a Bologna e Modena. Come abbiamo già raccontato, l’iniziativa all’insegna della campagna texana dei “quaranta giorni per la vita” non è l’unica di questo tenore, visto che la Comunità Papa Giovanni XXIII organizza una presenza autonoma davanti al Policlinico anche in altri periodi dell’anno.
Modena, gli anti-abortisti annunciano un’altra veglia davanti al Policlinico. Le attiviste Pro-choice: “Ci saremo in protesta. Il sindaco intervenga”
Nel rispondere all’interrogazione di Casadei, Massimo Fabi ha affermato che la Regione Emilia-Romagna “crede in una scrupolosa attuazione della 194 per una libera e consapevole scelta. Le veglie antiaborto, che si tengono in prossimità degli ospedali, possono essere sentite come pressioni psicologiche, mentre dobbiamo garantire l’accesso previsto per legge in maniera serena”. L’Assessore Fabi ha puntualizzato che “l’ente regionale non ha su queste manifestazioni un potere autorizzativo o impeditivo, se vengono svolte all’esterno delle strutture sanitarie”, ma il fatto che siano attuate nell’immediatezza del presidio, dice, “è un tema sul quale vogliamo approfondire il ragionamento e anche le modalità di una reciproca libera espressione, anche con gli enti locali che hanno competenza territoriale”.
Sono altri i luoghi deputati all’intervento delle associazioni del terzo settore, evidenzia sempre l’Assessore, e in forme di collaborazione che si “esplicitano in modi diversi all’interno degli accordi tra enti locali e aziende sanitarie: è questo il momento in cui definiamo anche il dove possono essere autorizzate.” Il coinvolgimento delle associazioni, afferma, non “deve mai prevaricare la libera scelta delle donne”.