Il Messaggero, 5 marzo 2025
Il numeri del Lotto con l’Intelligenza artificiale: tre studenti di matematica ci provano e vincono
«Ehi Chat Gpt, dammi i numeri da giocare al Lotto». Detto, fatto. In realtà non è proprio andata così, ma tre studenti del Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento hanno studiato grazie all’Intelligenza artificiale un sistema per vincere al gioco del Lotto. E ci sono riusciti, per ben due volte. Notizia da maneggiare con cura: non esiste un metodo scientifico – neppure con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale – per vincere alla lotteria. Esiste, semmai, un metodo per calcolare la probabilità storica (cioè basata sul passato) di estrazione di alcuni numeri.
Ed è quello che hanno provato i tre studenti salentini. E hanno deciso, quindi, di giocare in una nota tabaccheria di Monteroni, a due passi dal complesso Ecotekne e dal Dipartimento di Matematica. Presso la ricevitoria di Diego Manca i tre ci hanno provato per due volte. La prima un paio di settimane fa, quando hanno portato a casa circa 4.500 euro. Il metodo, di fatto, funziona? Sembra di sì. E allora tanto vale riprovarci, cambiando però qualcosa. Secondo colpo – con un sistema di diverse giocate – da poco più di 43mila euro. La giocata, al secondo tentativo, ammonta a circa 300 euro (diversi biglietti, con delle vincite diverse, fino a un massimo di quasi 7mila euro).
Il tabaccaio
«I tre – racconta Diego – sono venuti da me poco meno di un mese fa per chiedermi informazioni sui numeri ritardatari. Volevano sapere se secondo la mia esperienza è produttivo giocare studiando i numeri che non vengono estratti da molto tempo». Qui l’intuizione del tabaccaio salentino. «Ho spiegato loro che penso sia più produttivo giocare i numeri che vengono sorteggiati più frequentemente su una ruota, anziché perdersi a inseguire un numero all’infinito. Allora loro hanno applicato questo suggerimento e hanno studiato un modello matematico».
«Abbiamo – spiegano i tre studenti, che per ovvi motivi preferiscono rimanere anonimi – sviluppato nel tempo libero un algoritmo basato su tecniche di machine learning. Il principio era semplice: abbiamo alimentato il modello con i dati storici delle estrazioni del Lotto degli ultimi due anni, cercando di identificare pattern ricorrenti e correlazioni statistiche tra i numeri e le ruote. Una volta addestrato, l’algoritmo ci ha restituito delle previsioni su quali numeri avessero la maggiore probabilità di uscire nella successiva estrazione». «Ovviamente – precisano – da matematici sappiamo bene che il Lotto è un sistema puramente casuale, e che nessun modello può garantire previsioni certe. Tuttavia, eravamo curiosi di vedere se, sfruttando analisi statistiche avanzate e tecniche di intelligenza artificiale, fosse possibile individuare delle tendenze utili».
Il meccanismo
È una delle più antiche questioni del mondo: si può studiare un meccanismo che consente a chi lo maneggia di prevedere gli esiti di una qualunque lotteria o di un qualunque gioco di questo tipo? I matematici sono tutti d’accordo, no. Si può sviluppare, come è stato fatto dai tre giovani e brillanti studenti salentini, un sistema per studiare quanto già avvenuto. «Abbiamo – raccontano gli studenti salentini – colto l’occasione per trasformare questa curiosità in un piccolo progetto sperimentale». È partito tutto da quel consiglio sui numeri abituali, ribaltando quanto invece da sempre si fa sui numeri ritardatari.
E chissà che adesso i tre, che hanno addestrato un chatbot di intelligenza artificiale (l’altra grande passione, dopo la matematica) non possano riprovarci. Con la certezza di un sistema che fin qui ha funzionato, e con quell’incrollabile fondamento scientifico per cui non esiste un metodo sicuro per vincere. Ma intanto è andata bene.