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 2025  gennaio 09 Giovedì calendario

Biografia di Rino Tommasi

Rino Tommasi (1934 -2025). È stato una leggenda del giornalismo sportivo, firma della Gazzetta dello Sport e volto noto della tv, si è occupato soprattutto di tennis e boxe. Famosissime le sue telecronache con Gianni Clerici. Sapeva, conosceva e raccontava, questo era Rino Tommasi. Tre talenti rari. Sapeva tutto perché studiava, tra i primi a capire la forza dei numeri e della statistica. Conosceva perché l’autorevolezza e l’innata capacità di comunicare gli permettevano di avvicinare i campioni e i potenti dello sport che venivano conquistati da Tommasi: e a lui si confidavano, si lasciavano andare, nascevano interviste che erano autentici pezzi d’autore. Raccontava lo sport, gli sport, come nessun altro, alternando l’aspetto umano, il personaggio, la storia, il risultato che diventava statistica, esaltando la vittoria ma sapeva valorizzare anche la sconfitta, svelandone i motivi e i risvolti psicologici. È stato un pioniere, ha portato lo sport americano in Italia. Quanti meriti ha Rino Tommasi, capiti al volo da Silvio Berlusconi, un genio quanto a televisione e sport, che aveva compreso il potere ipnotico del teleraccontatore Tommasi. Sul piano televisivo giustamente Sport Mediaset sottolinea la capacità di innovare cronaca, racconto e approfondimento da parte di Tommasi che Berlusconi aveva accolto a braccia aperte. Chiaro che il ricordo delle telecronache di tennis di Rino Tommasi & Gianni Clerici sia il più immediato, perché erano i cantori di questo sport: viene in mente cosa avrebbero detto e fatto di Jannik Sinner quei due. Si passavano la pallina e il microfono con una intesa e una abilità da grandi attori. Clerici, più poetico, aveva coniato per Rino il soprannome di «computeRino» perché unico nello sfruttare dati, numeri, vittorie, sconfitte, scavando e approfondendo ogni elemento. Questa passione che è diventata competenza, che ha fatto scuola nel nostro giornalismo, l’aveva appresa nei suoi viaggi e studi made in Usa. Se il football americano, il Superbowl, le yards, che per noi erano arabo, sono entrate nelle nostre case lo si deve a Rino Tommasi. E il pugilato? Riusciva a portare il telespettatore a bordo ring. Raccontava ogni cazzotto con immagini che diventavano romanzo. Di Mike Tyson aveva colto tutto, la parte umana, ma anche quella bestiale, decifrando quella tecnica senza trascurare ovviamente quella del colossale business. Lo aveva portato e accompagnato a Milano, per le strade della città facendogli conoscere i segreti della metropoli che avevano affascinato il grande e difficile Mike. Fortunati testimoni di un’indimenticabile cena con Ottavio Missoni e Cesare Rubini, altri due giganti, naturalmente suoi amici, sapeva intrattenere e spaziare dall’atletica, al basket, al pugilato, al tennis con una maestria che non conosceva confini. Rino Tommasi, da grande vecchio, aveva un altro tratto, l’eleganza nel rapporto con i giovani giornalisti che si avvicinavano a lui: raccontava e sapeva insegnare, regalando passione, la sua, e sogni, che con lui potevano diventare realtà. Perché Tommasi era uno che i sogni sapeva raccontarli [Daniele Dallera, Cds].