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 2025  gennaio 10 Venerdì calendario

Derby alle 12.30 per evitare violenze

Roma – Stroncare sul nascere la recrudescenza del tifo violento. A maggior ragione nell’anno in cui gli occhi del mondo sono puntati sull’Italia e la sua Capitale per il Giubileo. Il cambio di Questore, dei vertici della polizia, insieme alla nomina di nuovi dirigenti all’Osservatorio, confermano un indirizzo politico più rigido e determinato nel contrastare il fenomeno e garantire la sicurezza dell’ordine pubblico. È chiaro e forte per esempio il messaggio inviato da Maurizio Improta, nuovo presidente dell’ONMS (Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive) in carica da settembre 2024, e condiviso dalle Leghe martedì in sede di Casms, dopo quanto accaduto domenica scorsa nel derby capitolino. Poco importa che sia stato scongiurato il peggio, l’esame di maturità non è stato superato. Le frange più oltranziste delle due tifoserie, a partire dalle prime ore della mattina della gara, hanno cercato a più riprese lo scontro e agito in modo da superare il cospicuo dispositivo di ordine pubblico. Numerosissimi petardi hanno creato un clima di forte tensione culminato nello sfondamento da parte di alcuni ultras del dispositivo di filtraggio. Neutralizzato un arsenale di coltelli, taglierini, spranghe, aste di bandiere con lame applicate, scovati nelle vicinanze dell’impianto. Il Questore e il Prefetto della Capitale hanno riportato la stracittadina alle 20.45 dopo quasi sei anni, esperimento fallito. L’indirizzo già stabilito è che al ritorno, il 13 aprile, si giocherà quasi certamente addirittura alle 12.30 per evitare che le forze dell’ordine siano impegnate per meno di 24 ore, dalle 6 del mattino, per una partita di calcio.Intanto le prime punizioni per le tifoserie di Roma e Lazio arrivano subito. Divieto di vendita dei biglietti ai residenti nella regione Lazio e contestuale annullamento di quelli già venduti per Bologna-Roma in programma questa domenica, 12 gennaio, per Hellas Verona-Lazio in programma il 19 gennaio, per Udinese-Roma in programma il 26 gennaio e per Cagliari-Lazio in programma il 3 febbraio. Sono le linee di indirizzo suggerite alle prefetture competenti, che dovranno emettere ora il provvedimento ufficiale, non in relazione ai rischi di incrocio fra le tifoserie (ultras biancocelesti e dell’Hellas, per esempio, sono gemellati), ma per punirle nelle prime trasferte utili con un mese di stop. L’Osservatorio è dispiaciuto per le gente per bene che ci andrà di mezzo, ma vuole dare un segnale perentorio. Nel provvedimento emesso dal Casms martedì c’è anche il divieto per i sostenitori del Napoli (già duramente sanzionati a dicembre) residenti in Campania di andare a Bergamo (si gioca con l’Atalanta sabato 18 gennaio). C’è un ricorso fatto al Tar Lombardia per lo stop ai tifosi della Fiorentina a Monza (il 13 gennaio), sanzionati per lo “zingaro” urlato a Vlahovic allo Stadium.C’è anche un caso culturale e di mancanza di rispetto. In quattro mesi dall’insediamento, il presidente dell’Osservatorio Improta ha partecipato a sedici Casms, ha emesso una media di 10-11 divieti in ognuno, quasi 200 totali in tutte le categorie del calcio. Problemi con gli ultras di Atalanta, Genoa, Toro, Juve, Como, Napoli, Roma e Lazio in Serie A, ma c’è un’enorme mole di lavoro persino nelle categorie minori, soprattutto dove non ci sono capoluoghi di provincia strutturati per l’ordine pubblico. Nello stesso dispositivo di martedì l’Osservatorio ha dovuto prendere iniziative (tre trasferte vietate) nei confronti di Licata e San Cataldese (9 feriti fra agenti di polizia e carabinieri per lancio di bottiglie molotov) e Pro Vasto (aggredito un parcheggiatore extracomunitario, 10 denunciati e 10 Daspo). L’Osservatorio sta usando il pugno duro in lungo e in largo, senza nessun pregiudizio: «Da dicembre dell’anno scorso a oggi abbiamo avuto 183 feriti fra le forze dell’ordine impegnate negli stadi durante le partite aveva già denunciato Improta un mese fa e l’anno precedente erano stati 168. Possono sembrare numeri “freddi” ma ci fanno comprendere come ci sia una recrudescenza di violenze da parte di certe tifoserie, allergiche al rispetto delle regole. Le misure vengono prese per evitare gli incroci delle tifoserie più estreme. Durante gli spostamenti, a bordo dei treni e in autogrill, avviene di tutto. Assistiamo a comportamenti che non hanno nulla di sportivo. E a rimetterci sempre sono le famiglie e i bambini, che non c’entra nulla ma sono a rischio».I nodi ora sono infatti legati alla movimentazione, gli incroci fra ultras nemici, ma anche ai gemellaggi coalizzati e armati contro le forze dell’ordine, oltre alla posizione geografica del tifo avversario. Adesso non c’è più solo il calcio: «Stiamo assistendo a comportamenti violenti anche nei palazzetti dello sport durante le partite di basket – l’ultima rivelazione di Improta – così come durante le partite di hockey su ghiaccio, specie al Nord». Le iniziative dell’Osservatorio non troveranno consenso, ma il nuovo motto si chiama interventismo per debellare una volta per tutte la violenza nel calcio e, più in generale, nello sport.