Corriere della Sera, 10 gennaio 2025
La poesia salva dalla banalità delle chiacchiere
Esiste da sempre un arco che ha come punti estremi da un lato il sentimento più intenso e dall’altro la chiacchiera. Nel mezzo sta la comunicazione.C’è chi sceglie di custodire riservate le emozioni più forti, e tutti sanno quale rischio corrono questi fiori di serra. Ma è pur vero che molto spesso grandi sofferenze o passioni, una volta comunicate, proseguono nel passaparola ed entrano in un giro di scambi di battute facili, e vengono ridotte a banalità, perdendo ogni valore.
D’altra parte è risaputo che una vera intensità si raggiunge nella relazione e nella condivisione, di cui l’espressione verbale è un fondamento.
Poi c’è da pensare a questo impressionante fenomeno di comunicazione illimitata, che ha invaso il mondo negli ultimi decenni. E si può ben dire che l’alluvione quotidiana di notizie finisce per annullare l’intensità, anche perché una tale quantità smisurata anestetizza chi la riceve. Mentre i contatti personali a distanza sono per lo più sbrigativi o dedicati alle cose da fare.
Allora rivolgiamo un pensiero di gratitudine alla poesia, che è quella scrittura che riesce a comunicare mantenendo integra l’intensità più profonda.