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 2024  dicembre 12 Giovedì calendario

Livorno rifiutò l’intitolazione di una rotonda a Ciampi

Caro Aldo,
nelle democrazie liberali il nazionalismo (nella sua forma attuale) è una proposta politica legittima a cui gli elettori hanno tutti i diritti di chiedere protezione, come lei rispondeva qualche giorno fa a un lettore. Il punto è: lo Stato-nazione è in grado di garantire quella protezione ai cittadini? Di fermare flussi migratori, di tassare i super-ricchi, di fornire prospettive di vita, di lavoro e di libertà? La soluzione l’aveva ben spiegata, proprio nelle sue lettere al Corriere il futuro presidente Einaudi, oltre un secolo fa, ripetendola poi dal Quirinale. Gli elettori hanno tutto il diritto di votare per chi preferiscono: purtroppo non hanno altrettanto diritto a ottenere il mantenimento di promesse che gli Stati nazionali non sono (da un pezzo) più in grado di fare.
Marco Zecchinelli, Fano
Caro Marco,
lei ha centrato il punto. Gli elettori chiedono legittimamente allo Stato nazionale protezione dall’immigrazione senza controllo e dal mercato globale, che in forme diverse riducono salari e diritti delle classi popolari. Da una parte la concorrenza dei poveri, dall’altra l’avidità dei ricchi: alla fine chi ci va di mezzo sono coloro che non hanno difese, che non possono né ridursi il salario e lavorare in nero, né investire in criptovalute e rifugiarsi nei paradisi fiscali.
Il punto è che lo Stato nazionale può fare poco (questo governo poi, a parte la faccia feroce contro i migranti, nella realtà non sta facendo molto più di nulla).
Soltanto l’Europa potrebbe fermare trafficanti e scafisti, uniformare le norme tributarie, abolire i paradisi fiscali interni all’Unione – Olanda, Irlanda, Lussemburgo –, fare pressione sulla Svizzera e le sue banche, superare i retaggi medievali tipo principato di Monaco e San Marino. Più in generale, soltanto l’Europa può reggere il confronto con gli Stati Uniti, la Russia, la Cina, l’India, il Brasile, insomma i giganti del mondo moderno.
Se ne deduce che il vero sovranismo non è italiano, ma europeo. Il patriottismo europeo non esclude l’amore per il proprio Paese. Per una generazione che grazie ai voli low cost conosce meglio Madrid, Parigi, Berlino che non la provincia profonda del nostro Paese, essere e sentirsi cittadini d’Europa è quasi un’ovvietà. Prima o poi ci arriveremo anche noi adulti. Già Carlo Azeglio Ciampi diceva di sentirsi profondamente livornese, toscano, italiano, europeo (poi la sua Livorno gli rifiutò l’intitolazione di una rotonda, definendolo un pensionato d’oro).