Corriere della Sera, 29 novembre 2024
La caccia alle streghe di Musk
L’obiettivo di lungo termine del suo dipartimento dell’Efficienza (irraggiungibile senza radicali interventi legislativi del Congresso) è quello di licenziare centinaia di migliaia di dipendenti federali entro la metà del 2026. Ma, in attesa di festeggiare a suo modo il 250esimo anniversario della nascita degli Stati Uniti, Elon Musk ha già avviato una sorta di «caccia alle streghe» esponendo al pubblico ludibrio dei suoi 205 milioni di follower (tra i quali non mancano estremisti che sparano minacce, anche di morte), oscuri funzionari finiti per caso, o per motivi ideologici, nel suo mirino.
I primi casi sono quelli di funzionari statali che si occupano di sostegno allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, di tutela dell’ambiente e di sorveglianza delle industrie per quanto riguarda inquinamento e sicurezza dei loro prodotti. Musk ne ha attaccato alcuni direttamente o ha rilanciato sulla sua rete, X, i post di suoi seguaci che denunciano con nome e cognome, spesso fornendo anche altri dati identificativi, funzionari pubblici come il direttore per la Diversificazione climatica alla Idfc: l’agenzia del governo Usa che finanzia progetti ambientali nei Paesi più poveri che soffrono maggiormente per gli effetti dei mutamenti climatici.
Il fatto che Musk si sia sempre dichiarato allarmato per il deterioramento del clima non lo ha frenato: il suo post è stato visto decine di milioni di volte e ha generato un fiume di commenti zeppi di invettive tipo «quello non è un lavoro, è una truffa». Elon, che non si è mai fatto troppi problemi ad assumere posizioni contraddittorie, ha messo nel mirino anche i funzionati del dipartimento delle tecnologie per il clima del ministero dell’Energia, nonostante da lì siano arrivati alla sua Tesla centinaia di milioni di dollari di incentivi.
Dal punto di vista del metodo Musk non c’è nulla di nuovo: lui si definisce un «assolutista» del free speech e rivendica il diritto di esternare su qualunque argomento, indipendentemente dal fatto che quello che sostiene è giusto o sbagliato, vero o falso. E pazienza se le sue esternazioni provocano disastri a causa della potenza del suo megafono. È quello che abbiamo sperimentato di recente anche col suo attacco ai giudici italiani per le decisioni sul rimpatrio di immigrati clandestini: dopo l’intervento del presidente della Repubblica Mattarella, Musk ha fatto un parziale passo indietro, ma ha ribadito il suo diritto di esternare su tutto.
Un diritto pagato dalle sue vittime con l’obbligo di fatto di restare in silenzio: replicare alle sue accuse significa esporsi alla furia dei supporter. La Cnn, che ha fatto un’inchiesta sul caso, si è trovata davanti a una barriera di no comment. C’è voluto il coraggio di una donna che in passato è stata tra le prime a diventare pilota dei jet della US Navy imbarcati sulle portaerei, per incrinare il muro del silenzio: Mary Cummings ha raccontato che, quando lavorava per l’ente per la Sicurezza del traffico stradale, è stata attaccata duramente da Musk per aver messo in discussione alcuni requisiti di sicurezza delle Tesla chiedendo, in particolare, regole più severe per i sistemi di guida assistita dal computer. Per questo Cummings ha ricevuto minacce di morte, ha dovuto cambiare casa e, alla fine, ha lasciato il suo impiego. Oggi può parlare anche perché ha cambiato mestiere: insegna computer science alla George Mason University.
Ma se in passato ci si poteva chiedere se le conseguenze – intimidire l’avversario – delle sue brutali esternazioni fossero o meno volute, ora che Musk ha un ruolo pubblico che tocca il futuro di 2,3 milioni di dipendenti del governo federale la cosa ha ben altra rilevanza. I sindacati del pubblico impiego già denunciano le sue esternazioni via X come un tentativo di terrorizzare i funzionari pubblici e indurli a dare le dimissioni senza che lui si debba sforzare a chiederne il licenziamento con tutte le complicazioni legali che ciò comporta.
Per adesso è riuscito a imporre la sua retorica anti burocrazia riducendo al silenzio chi vorrebbe difendere le funzioni dei civil servant. Ma arrivano anche le prime notizie di dimissioni e richieste di prepensionamento dei funzionari pubblici: la tecnica Elon sta funzionando.