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 2022  luglio 25 Lunedì calendario

Oggi 383 - Settimana 20-26 luglio 2022

Draghi e post Draghi

Vogliamo sciogliere la questione delle questioni, vale a dire chi ha per davvero fatto cadere il governo Draghi?

Direi coloro che non gli hanno votato la fiducia. Conte, Salvini e Berlusconi. La pensano così anche gli italiani intervistati per Sky dall’istituto Quorum/YouTrend. Conte, in base a questa ricerca, non è solo uno dei tre responsabili della crisi, ma anche colui che ha più degli altri determinato la decisione di sciogliere le camere e chiamare il Paese alle urne per il prossimo 25 settembre. Interessante che al secondo posto, in questo caso, ci sia lo stesso Draghi.

Il quale dopo il voto tornerà a Palazzo Chigi?

Stando ai sondaggi si direbbe di no. È in testa la Meloni, con più del 23% delle preferenze. Dato che giudico sottostimato: c’è ancora parecchia gente timida, che voterà Fratelli d’Italia, ma un po’ se ne vergogna e non vuole farlo sapere. Se ne vergogna a torto, naturalmente.

Però Berlusconi e Salvini non sembrano intenzionati a mollare Palazzo Chigi.

La Meloni ha detto in televisione che o ci si mette d’accordo adesso confermando la vecchia regola che il partito con più voti indica il premier oppure niente alleanza del centro-destra. Penso che siano manfrine, e che l’intesa non sia troppo difficile: a Meloni Palazzo Chigi, a Salvini una vicepresidenza del consiglio e il ministero degli Interni, a Berlusconi la presidenza del Senato, gran rivincita su coloro che nel 2013 lo buttarono fuori per indegnità proprio dal Senato. Dopo di che, ricordiamo: il presidente del Senato è la seconda carica dello Stato, se a Mattarella succede qualcosa è lui che lo sostituisce, Berlusconi compirà 87 anni il prossimo 29 settembre e non sembra sempre lucidissimo.

Nessuna speranza per la sinistra?

A sinistra, su spinta di Calenda e Renzi, si sta formando un’“area Draghi”, che vuole riportare Draghi alla presidenza del consiglio e alla quale aderiranno di sicuro Di Maio, Gelmini e altri esponenti fuggiti da Forza Italia e dalle prepotenze di Licia Ronzulli. Ma l’intesa con il Pd, per andare da alleati alla prova, non sembra semplicissima: neanche Letta, nell’eventualità di una vittoria del centro-sinistra, vuole rinunciare a Palazzo Chigi. Poi c’è la questione M5s, accreditato al momento di un 10-11%. Letta dice che nessuna intesa con Conte è possibile, dopo che questi ha fatto cadere Draghi. Ma senza quei voti come si può fermare la Meloni? Travaglio ha cominciato a scrivere editoriali che esortano a un accordo. E però, se questo accordo si raggiungesse (aspettiamo Ferragosto), Di Battista e i suoi amici se ne andrebbero a fare un altro partito e il M5s varrebbe meno di quell’11%. Altra complicazione: Grillo, che è padrone del marchio, ha proibito la terza candidatura dopo le prime due.

Un bel pasticcio.

C’è poco tempo. Bisogna presentare al Viminale i simboli dei partiti entro il 14 agosto. Entro il 22 le liste. Si vota con un sistema misto, che per un terzo assegna i seggi con il sistema maggioritario (vince il candidato che prende più voti) e per il resto funziona come un proporzionale. I posti a disposizione sono molti meno del solito, appena 600. Prima ancora che per essere eletti, ci sarà una lotta feroce, in tutte le formazioni, per essere candidati.

 

Una madre, una figlia

Morte di Diana Pifferi, 16 mesi, abitante in via Parea 16, due stanze al primo piano in zona Ponte Lambro, Milano. La madre Alessia, di anni 37, ha bisogno di raggiungere il suo uomo a Leffe, provincia di Bergamo, e di star con lui almeno sei giorni. La bambina essendo d’impiccio, la madre Alessia la ficca nella culla con le protezioni alte, le lascia sul tavolinetto a fianco un biberon pieno di latte, forse addirittura le dà da bere un sorso di benzodiazepine, in modo che non pianga e non disturbi i vicini. Poi esce di casa, chiude la porta e raggiunge l’amato. Questo, il giovedì. Il mercoledì successivo, la madre Alessia torna a casa, e trova la bambina cadavere e il biberon vuoto. Una vicina, chiamata in aiuto, la sente dire: «Sono una buona mamma, non sono una delinquente». Al magistrato che le chiede «Sapeva che Diana poteva morire?» risponde «Sì, ci avevo pensato».

 

Papa

In Canada, prima che si chiamasse Canada, abitavano gli Inuit, i Métis e una serie di comunità che oggi vengono chiamate, tutte insieme, “Prime Nazioni” (First Nations). Poi arrivò la cosiddetta civiltà, e con la civiltà i rappresentanti della Chiesa cattolica, i quali pensarono che sarebbe stato bene sottrarre i bambini degli Inuit, dei Métis e delle Prime Nazioni alle loro comunità ed educarli alla vera religione. Questi piccoli furono dunque rapiti e troppe volte torturati, violentati, uccisi. Nel terreno della Marieval Indian Residential School (Saskatchewan) è stata trovata una fossa comune con 751 corpi di bambini e bambine. Un’altra fossa comune, con 215 corpi, era stata trovata a maggio nel collegio cattolico di Kamploos (British Columbia). A oggi, sommando le fosse comuni delle diverse scuole, si arriva a oltre 1.100 bambini, alcuni non più grandi di tre anni. È questo il senso del viaggio di questi giorni del papa in Canada: Francesco, sulla sedia a rotelle, sta girando per l’Alberta, per il Quebec, per l’Iqaluit e chiede perdono a tutti.

 

Famosi

Samantha Cristoforetti ha passeggiato nello spazio, Matteo Salvini s’è tagliato la barba, Ivana Trump è stata sepolta in una bara color oro, Victoria Beckham non mangia latticini da 25 anni.

 

Numeri

2, le detenute messe incinte da un galeotto del New Jersey che, percependosi donna, era stato sistemato nella sezione femminile del carcere.

 

Malati

Joe Biden, 79 anni, presidente degli Stati Uniti, covid • Giuseppe Conte, 57, capo del M5s, intossicazione alimentare.

 

Morti

Maria Stella Allevi, 57 anni, sorella di Giovanni Allevi (suicidio) • Vittorio De Scalzi, 73, chitarrista • Luciano Nizzola, 89, già presidente della Federcalcio • Bob Rafelson, 89, regista americano • Luca Serianni, 75, linguista • Paul Sorvino, 83, attore americano.

 

Frase

«Io sudo. Sì, io sudo,

non sono mica come quelli del Pd

che non sudano mai»

Matteo Salvini