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 2022  luglio 18 Lunedì calendario

Oggi 382 - Settimana 13-19 luglio 2022

Crisi politica

 

Il giornale chiude di martedì, Draghi parla di mercoledì, quindi non abbiamo modo di raccontare la conclusione della crisi politica intervenuta questa settimana.

Purtroppo.

Possiamo però cercare di capire come si è arrivati a questo punto e, soprattutto, se gli elementi di difficoltà che hanno portato alle dimissioni di Draghi siano permanenti, per non dire strutturali, o temporanei.

Penso che gli eventi di questi ultimi giorni siano il prodotto di tre crisi: crisi di Draghi, crisi del Movimento 5 stelle, crisi dei partiti o, se vogliamo, del sistema.

Cominciamo dalla crisi di Draghi.

Anche se lo deduciamo e non abbiamo, sul punto, notizie in diretta, mi pare evidente che Draghi si è stancato di Palazzo Chigi e dei teatrini connessi. Non è un uomo politico e, in questo anno e mezzo di governo, non è diventato un uomo politico. Lo dimostra la sequenza di queste dimissioni: non “irrevocabili”, per una forte pressione di Mattarella, e presentate nonostante una larga maggioranza in Parlamento. Se vogliamo, un assurdo. Un uomo politico avrebbe scelto tra due strade possibili: ignorare il piccolo insulto di non votare la fiducia uscendo dall’aula, oppure drammatizzare la mossa di Conte pretendendo il licenziamento dei ministri grillini e la formazione un nuovo governo senza di loro, un Draghi bis. Rinunciando al M5s, il governo Draghi si sarebbe trasformato da “governo di tutti” a “governo di parte”? Ma no, il gruppo che si è creato intorno a Di Maio avrebbe continuato a garantire in qualche modo la posizione “super partes” che pretende il nostro uomo.

La crisi di Draghi è dovuta alla mancata elezione al Quirinale?

Così dice la vox populi. Io non lo so. Il 3 settembre Draghi compie 75 anni.

E sabato 23 luglio Mattarella ne compie 81. La crisi del Movimento 5 stelle?

Mi pare evidente: i sondaggi lo collocavano intorno al 15-16%, dal 32% delle ultime elezioni. Poi Di Maio è uscito dal Movimento e ha fondato un partito suo. La quota di parlamentari e di consensi per Conte e i suoi si è dimezzata. Noi diciamo “Conte e i suoi”, ma in realtà anche questo gruppo è dilaniato da quelli che non vogliono mollare Draghi e quelli che spingono per andare all’opposizione. Il gesto di non votare la fiducia è un tentativo di guadagnare consenso scivolando verso un’opposizione piena o mezza. Sono illusioni, credo: la metà degli italiani non va più a votare, a certi balletti nessuno presta più fede.

La crisi di sistema.

Riguarda non solo i partiti – delegittimati da un decennio di premier non eletti – ma tutto il modo con cui funziona la macchina dello Stato. Per quanto riguarda i partiti, la cosa si può riassumere in un solo concetto: le elezioni di domani mattina, per loro, sono più importanti del destino dei nostri figli.

 

Gas

Gazprom aveva sospeso le forniture di gas all’Europa nel quadro di normali opere di manutenzione che si sarebbero dovute concludere il 21 luglio. Un comunicato di inizio settimana ha fatto invece sapere che le forniture riprenderanno, se riprenderanno, chissà quando. Intanto si sa che i flussi di gas verso la Cina sono aumentati e di parecchio. Dunque, senza dubbio: è una mossa che va inserita all’interno della guerra tra Putin e l’Occidente che sostiene l’Ucraina. “Occidente”, cioè l’Europa. A Bruxelles e a Roma si ragiona intorno a razionamenti, limiti ai riscaldamenti, chiusura anticipata dei negozi e simili.

Incendi

Il gran caldo favorisce lo scoppio di incendi, in Italia e in Europa. Dal primo gennaio al 16 luglio nell’Unione europea sono andati in fiamme complessivamente 346mila ettari di aree boschive, una superficie più grande dell’intera Valle d’Aosta. L’area bruciata è grande il triplo rispetto alla media degli ultimi 16 anni. In Europa, hanno fatto notizia gli oltre 40 gradi di Londra, un record. Tra i 27 Paesi dell’Unione il più colpito finora è la Romania, con 149mila ettari andati in fumo dall’inizio dell’anno a causa di 735 grandi incendi. In Italia dal primo gennaio al 16 luglio sono bruciati 22.930 ettari, una cifra non da record ma nettamente più alta della media 2006-2021. Particolarmente colpita Roma, forse anche a causa di operazioni condotte dalla malavita. Sono andati a fuoco il parco della Tenuta dei Massimi in via della Pisana, le aree verdi intorno a via Pontina all’altezza di Tor de’ Cenci, un piccolo rogo è stato spento al parco della Caffarella, ecc. Un altro incendio è divampato sull’autostrada Milano-Napoli, nel tratto compreso tra Colleferro ed Anagni. Roghi anche a Pomezia in zona Campoverde, Capena, Subiaco. Sul Monte Bianco i rifugi stanno chiudendo perché è finita l’acqua. Sulla Marmolada si è registrato un altro distacco, dagli elicotteri è stato individuato un nuovo crepaccio largo duecento metri e profondo tra i 25 e i 30 metri.

 

Famosi

Nozze a Las Vegas tra Ben Affleck (50) e Jennifer Lopez (53) • Divorzio, dopo quattro anni di separazione e quarantadue di matrimonio, tra Francesco Moser (71) e Carla Merz • L’orologio da due milioni di Leclerc è stato ritrovato: i ladri – tre napoletani – lo avevano venduto in Spagna a un decimo del valore • Banda di napolo-salernitani ha fallito il furto della Maserati di Giovanni Malagò: l’auto era senza benzina e li ha mollati in mezzo all’autostrada

 

Numeri 8.000.000.000: gli abitanti della Terra il prossimo novembre.

 

Malati

Matilda De Angelis, 26 anni, attrice, ansia; Maurizio De Giovanni, 64, scrittore di gialli, infarto; Pippo Franco, 81, attore comico, attacco ischemico (Tia); Marcel Jacobs, 27, centometrista, problemi alla coscia (ha rinunciato ai mondiali); Ryan Jones, 41, campione di rubgy, demenza precoce; Luca Serianni, 74, linguista, coma irreversibile (investito da un’automobile).

 

Morti

Tony Binarelli, 82, prestigiatore; Ezio Gribaudo, 83, pittore; Claes Oldenburg, 83, scultore (è l’autore dell’Ago, filo e nodo di piazza Cadorna a Milano); Ennio Peres, 77, giocologo; Eugenio Scalfari, 98, giornalista, fondatore di Repubblica; Ivana Trump, 73, ex moglie di Donald Trump

 

Frase

«Le urgenze che abbiamo posto a Draghi non sono urgenti»

Giuseppe Conte