23 maggio 2022
Oggi 374 - Settimana 18-24 maggio 2022
La caduta di Mariupol potrebbe rendere più semplice il cammino verso la pace?
Forse. Verso la pace o verso un armistizio o almeno verso un cessate il fuoco. L’ordine di por fine alla resistenza è arrivato dallo stesso Zelenskij. Potrebbe trattarsi di una resa al concetto più volte espresso un po’ da tutti: diamo a Putin qualcosa, in modo che abbia da presentare ai suoi, se non una vittoria, almeno un risultato. Il risultato, per i russi, non sarebbe poi così disprezzabile. Il collegamento tra il Donbass e il mare, grazie alla caduta di Mariupol, è stato raggiunto. Certo, se i russi pretendono l’intero Donbass e di arrivare fino a Odessa…
Non si direbbe, però. Le ultime uscite sembrano intonate a una certa depressione, forse foriera – anche la depressione – della volontà di sedersi seriamente a un tavolo.
Zelenskij, preceduto da un’ovazione, è apparso ai potenti riuniti a Davos. Ha di nuovo chiesto armi. Dall’altra parte si registrano quasi solo interventi poco baldanzosi. Mikhail Khodaryonok, ex colonnello e ora analista esperto di questioni militari, s’è fatto intervistare nel più popolare talk-show russo, all’ora del massimo ascolto, e ha ammesso che la Russia, per via dell’“operazione in Ucraina” è isolata nel mondo, neanche l’India e la Cina «stanno completamente al nostro fianco», mentre gli ucraini sono «molto motivati e pronti a morire per la loro patria». Pochi giorni prima, Igor Girkin, ex colonnello dei servizi, ha pubblicamente attaccato il ministro della Difesa, Sergej Shoigu. Sono prese di posizione che si riferiscono anche a una dinamica interna, Putin sta esautorando parecchi generali accusati di aver condotto male la guerra. Sergej Kisel, comandante delle forze corazzate del distretto occidentale, accusato del fallimentare ritiro da Kharkiv, sarebbe stato destituito o addirittura arrestato. Costretto a dimettersi anche l’ammiraglio Igor Osipov, comandante in capo della flotta del Mar Nero. Starebbero per essere silurati i generali Vladislav Ershov e Arkadij Marzoev, il vice- ammiraglio Sergej Pinchuk, e addirittura quello a cui Putin ha affidato da ultimo tutte le operazioni di guerra, il generale Gerasimov, assente alla parata del 9 maggio.
Putin non si vede e non si sente.
Putin non va più neanche al Cremlino, s’è chiuso nella residenza estiva di Novo-Ogarevo a ovest di Mosca, un edificio tranquillo protetto da mura alte sei metri in una zona abitata da oligarchi e cantanti rock. Lo circondano le guardie del corpo e l’assaggiatore del cibo. Chiama malvolentieri a rapporto i suoi sottoposti, non vuole sentire critiche o dubbi, ha chiuso il telefono in faccia alla Nabiullina, che gli stava descrivendo un’economia che va a rotoli. Quando Dmitrij Kozak, caponegoziatore con l’Ucraina, collegato via computer, gli ha chiesto il permesso di esprimere un’opinione personale, Putin ha spento la connessione.
Però, cafone.
Si sveglia tardi, nuota in piscina, vuole solo rapporti su carta. Mark Galeotti, docente di studi sull’Est Europa all’University College London, ha scritto sul Guardian che è malato e che nessuno di quelli che collaborano con lui è pronto a prendersi una pallottola in sua difesa. Kyrylo Budanov, capo dei servizi ucraini, dice che due mesi fa, a guerra appena scoppiata, qualcuno ha tentato inutilmente di ammazzarlo.
Biden, dall’altra parte, sembra sempre più aggressivo.
Il Senato ha dato il via libera ai 40 miliardi di aiuti a Kiev. Il presidente americano ha l’aria di considerare risolta la pratica Ucraina, e ha rivolto i suoi ultimi attacchi alla Cina. Vuole creare un’unione economica e commerciale, che fermi l’espansionismo cinese, con tredici paesi dell’est: Australia, Brunei, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Singapore, Thailandia, Vietnam, India, Malesia e Filippine. Alla domanda di un giornalista: «Se la Cina invadesse Taiwan, gli Stati Uniti interverrebbero con le armi?» ha risposto: «Sì».
Vaiolo
L’ultima epidemia si chiama “vaiolo delle scimmie”: febbre e pustole sul corpo. Ributtante, ma – almeno stando a quello che ci è stato detto finora – non sarebbe mortale. Gli anziani, che in gioventù si sono vaccinati contro il vaiolo, sarebbero abbastanza protetti. Ma contro il vaiolo, considerato eradicato dal mondo, non ci si vaccina più dal 1977. Fino al momento in cui scriviamo i casi confermati sono 92 in dodici stati: Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti d’America. I malati in Italia sono finora quattro.
Vip
La regina Elisabetta ha sostituito il bastone da passeggio del marito Filippo con un lungo bastone in corno di cervo. Ha inaugurato il nuovo tronco della metropolitana di Londra (la Elizabeth Line, intitolata proprio a lei) tutta vestita di giallo e cavando il biglietto dalla macchinetta • Juan Carlos, ex re di Spagna, è tornato temporaneamente in patria dalla sua residenza di Abu Dhabi, creando imbarazzo e malessere a corte, almeno secondo quanto riferiscono quotidiani e riviste specializzate. Intende seguire, non si sa se stando a bordo o in tribuna, il suo Bribón impegnato nelle regate del circuito di Coppa España. Lunedì prossimo dovrebbe incontrare al Palazzo della Zarzuela suo figlio, il re Felipe VI, la regina emerita Sofia e gli altri membri della famiglia reale • John Elkann, tra i dirigenti delle società italiane quotate in Borsa, è il più pagato. Tra stipendio, bonus e premi in azioni, nel 2021 ha guadagnato 35,2 milioni di euro al lordo delle tasse, più o meno lo stipendio di circa 1.200 lavoratori • Federica Berlusconi, moglie del quintogenito Luigi, è nuovamente incinta. Per Silvio Berlusconi si tratta del quindicesimo nipote • La cantante Amii Stewart, storica voce della musica dance, ha deciso di raparsi a zero e di farsi fare un tatuaggio floreale su tutto il cuoio capelluto • Nozze: Paolo Pillitteri, 81 anni, ex sindaco di Milano, vedovo di Rosilde Craxi, con Cinzia Gelati, 63, ex addetta stampa di Bettino; l’ex presidente brasiliano Lula, 76, con la sociologa conosciuta in carcere Rosangela Silva, 55.
Malati
Victoria De Angelis, 22 anni, bassista dei Maneskin, malore misterioso; Marcel Jacobs, 27, campione olimpico dei cento metri, distrazione-elongazione di primo grado (ha rinunciato alla tappa americana della Diamond League); Giorgio Napolitano, 96 anni, presidente emerito della Repubblica, operato all’addome (in via di guarigione).
Morti
Paolo Arrigoni, primo presidente leghista della Lombardia, 65 anni; Guido Lembo, chansonnier, patron della taverna caprese “Anema e core”, 75; Riccardo Passarotto, ex campione del mondo di pattinaggio in linea, 26 (incidente in moto); Vangelis, compositore greco premio Oscar, 79.
Numero
305 mila miliardi (di dollari: è la somma del debito pubblico e privato di tutto il pianeta. Equivale a circa quattro volte – 400% - il Pil mondiale).
Frase
«Ogni tanto mi viene in mente la quantità di fesserie che avrei fatto se non ci fosse stata mia moglie» (Mario Draghi)