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 2021  maggio 03 Lunedì calendario

Oggi 322 - Migranti

I barconi con i migranti…

Nel momento in cui scriviamo, gli uomini le donne e i bambini sbarcati a Lampedusa tra sabato e lunedì sono 2.128. Di questi, almeno 700 sono rimasti per un giorno e una notte sdraiati sulla banchina del porto, tra immondizia e altre porcherie. Un solo bagno disponibile. Cinque medici in tutto. Al largo non c’erano navi quarantena dove trattenere gli eventuali malati. Il rischio di una diffusione fulminea del Covid esiste, anche se a Lampedusa si era proceduto nei giorni precedenti a vaccinazioni massicce, soprattutto con l’idea di tramutarsi in isola covid free – come si dice – e far tornare i turisti. In genere i venti sbarchi che, in pochi giorni, hanno travolto quel paradiso terrestre ci hanno trovati impreparati.

E adesso?

Si parla di una cabina di regia, formata dai ministri di Interni, Esteri, Difesa e Trasporti. Si è chiesto aiuto all’Europa e la prima risposta è stata la solita: tanta solidarietà a parole, ma l’unica proposta, per ora, è stata quella di riesumare il vecchio accordo in base al quale i paesi possono prendersi un po’ di migranti solo su base volontaria, cioè se gli va. Quelli dell’Europa orientale non ci pensano proprio e in Germania ci sono le elezioni.

Le ragioni per cui gli sbarchi sono ricominciati?

Una, banale, è che è tornato il bel tempo, il che significa che, se non si fa qualcosa, sarà sempre peggio. La Tunisia sta attraversando una crisi economica spaventosa. C’è poi la guerra nel Sahel, evento che mette in difficoltà anche i francesi. Infine, i turchi.

Cioè?

In Tripolitania comanda Erdogan. Un’ipotesi è che i barconi siano una risposta al giudizio di “dittatore” che a suo tempo Draghi diede su di lui. È possibile. È anche possibile che il sultano turco oppure il governo di Tripoli o forse tutti e due insieme si aspettino soldi per tenere sotto controllo le partenze. L’Europa ha dato sei miliardi ad Ankara perché non aprisse i cancelli dei suoi campi di concentramento. Il precedente c’è.

Noi abbiamo sei miliardi da dar via? In questo momento?

Almeno in parte sarebbero anche denari della Ue. Di Maio dovrebbe andare a Tripoli insieme con il commissario europeo per i paesi confinanti, l’ungherese Varhely. Sarebbe, nel caso, il primo, vero aiuto della Comunità.