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 2021  aprile 19 Lunedì calendario

Oggi 320 - Superlega

Ci si chiede, dopo il fallimento della Superlega, che conseguenze ci saranno per i dodici reprobi, in particolare, e per il calcio, in generale.

L’abortito colpo di stato della Superlega è stato un tentativo disperato di divincolarsi da una situazione senza vie d’uscita: sei miliardi di debiti, conti in rosso e nessuna possibilità di venirne fuori se il sistema rimane com’è e gli stipendi dei calciatori continuano a salire. Lo scandalo, mentre ha provocato anatemi e ogni sorta di minacce, ha anche fatto capire a tutti, istituzioni calcistiche comprese, che così non si può andare avanti.

E quali provvedimenti si possono prendere per salvare la pelle alle squadre e al gioco?

Il primo provvedimento concreto è stato preso l’altro giorno dalla Figc che ha modificato così l’articolo 16 delle sue Norme organizzative: «Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla Uefa e dalla Figc. La partecipazione a queste competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute comporta la decadenza della affiliazione». Questa nuova regola è stata votata all’unanimità, e ha detto sì anche Beppe Marotta, dell’Inter, squadra che faceva parte dei dodici. Quindi, almeno per quello che riguarda l’Italia altri colpi saranno molto difficili: chi esce sa che non potrà più giocare nei campionati propriamente detti.

Io metterei questa tra le conseguenze negative.

Altra conseguenza negativa è la volontà di undici squadre di serie A di chiedere i danni ai dodici reprobi.

Esistono conseguenze positive?

Nella stessa riunione in cui si è votata la regola di cui sopra, s’è cominciato a discutere della necessità di ridurre il numero di squadre certamente nelle serie B e C, ma probabilmente anche in Serie A. Un minor numero di squadre aumenterebbe percentualmente le partite di cartello, che sono quelle più remunerative. A livello europeo si ragiona sulle cosiddette “wild card”, biglietti d’invito, con i quali si salvaguarderebbero gli introiti delle blasonate escluse, per via di un’annata negativa, dalla Champions o dall’Europa League. La “wild card” si appoggia al cosiddetto “merito storico”.

Cioè, per esempio, se la Juve non arrivasse almeno quarta nel campionato italiano sarebbe recuperata con questa “wild card”.

Per esempio.