30 novembre 2020
Oggi 300 - Scorte
Questa faccenda della scorta di Conte è sgradevole.
Dice per il fatto che sono inervenuti in difesa della sua compagna?
Già. Non va bene.
Lei ha ragione nel dire che si tratta di un fatto - un fatterello, se vogliamo - sgradevole. Conte ha dedicato cinque minuti della sua conferenza stampa per chiarire e smentire.
Chi ha ragione?
Non abbiamo elementi per smentire la ricostruzione del premier: la signora Olivia Paladino, bella e ricca (è figlia e socia del proprietario del Plaza), era molestata da quelli delle Iene e si è rifugiata in un supermercato. A venti metri di distanza abita Conte. La sua scorta lo aspettava dabbasso, ha visto il trambusto, è intervenuta per metter pace. Vale a dire: la scorta assegnata a Conte non s’era messa a scortare la Paladino, il che sarebbe stato grave. Al momento, a questa versione non si può aggiungere niente.
È un fatto però che gli usi impropri delle scorte non si contano.
So a che cosa allude. La Finocchiaro, all’epoca capogruppo del Pd, fotografata mentre uno della sua scorta spingeva il carrello della Ikea. Anche la Raggi è stata fotografata mentre un vigile della sua scorta la accompagnava a fare la spesa. La storia del figlio di Salvini, quando Salvini era ministro dell’Interno, che si diverte su una moto d’acqua della polizia. Eccetera.
Ma chi sovrintende a queste scorte?
L’Ufficio Centrale Interforze per la sicurezza personale, struttura del Dipartimento per la pubblica sicurezza. Gli uomini impegnati a far la scorta sono circa duemila. In molti casi la scorta è imposta: ministri, presidenti di Camera e Senato (che la mantengono anche quando il loro incarico finisce), e altre cariche pubbliche. I casi più curiosi, e forse impropri, avvengono proprio nel momento in cui le scorte - un fastidio e uno status symbol nello stesso tempo - vengono assegnate. Di Maio pretese e ottenne che della sua squadra facessero parte due carabinieri provenienti da Pomigliano d’Arco. La Casellati ha voluto a tutti i costi (in difesa della propria privacy) che la propria tutela venisse affidata solo a dei carabinieri. Più contenute le esigenze del premier Conte: ha voluto che la sua scorta fosse derubricata dal Primo al Secondo livello, con una sola macchina di scorta invece di tre e tre agenti per turno in meno.