23 novembre 2020
Oggi 299 - Trump
Insomma, Trump si sta rassegnando alla sconfitta oppure no?
Registriamo un microscopico passo indietro: Trump ha definito Biden “apparente vincitore”. Gli ha anche fatto gli auguri, piuttosto calorosamente, quando s’è saputo che Biden s’era storto la caviglia destra giocando con il cane. Altra notizia: avrebbe detto ai suoi di «prepararsi alla transizione». Ancora: avrebbe sostenuto che se i Grandi Elettori, il prossimo 14 dicembre, confermeranno il voto per Biden, se ne farà una ragione.
Quindi sta cedendo.
Forse. Gli analisti ipotizzano che possa dimettersi e far diventare presidente ad interim, sia pure per pochi giorni, il suo vice Mike Pence. Biden sarà formalmente insediato alla Casa Bianca solo da mezzogiorno del 20 gennaio.
A che servirebbero le dimissioni?
Pence avrebbe il potere di concedergli la grazia rispetto alle molte cause che Trump dovrà affrontare. Dal pomeriggio del 20 gennaio, l’attuale presidente americano non godrà più di alcuna immunità».
Di quali cause parliamo?
Soprattutto debiti da saldare. Più di 400 milioni di dollari, che Trump non ha. Sta premendo sui suoi sostenitori perché gli mandino soldi con cui - dice - sosterrà i ricorsi per invalidare le elezioni. In realtà sono dollari che gli serviranno poi per saldare i creditori. La situazione è talmente grave che qualcuno ha immaginato una fuga del presidente all’estero.
E l’idea di bombardare i siti iraniani?
Mike Pence e il Pentagono l’hanno convinto a lasciar perdere. L’Iran sarà uno dei dossier più delicati per Biden. Le sanzioni decise da Trump, esasperando il nazionalismo iraniano, hanno reso più forte le forze conservatrici di quel Paese. Perfino i cosiddetti progressisti sono stati costretti a inserire, nei loro programmi, forti elementi di antiamericanismo.