9 novembre 2020
Oggi 297 - Sinner
Sinner...
Calma, non c’è solo Sinner.
Vale a dire?
Vorrei farle notare che, se avessimo tenuto questa conversazione solo qualche settimana fa, ci saremmo occupati non tanto di Sinner, quanto di Ganna, un velocista di 24 anni che al Giro d’Italia ha stupito tutti, vincendo tappe, attaccando in salita ed entrando nella categoria di quelli che «possono fare quello che vogliono». Poi c’è Morbidelli, che tutti pronosticano come successore di Valentino Rossi. E vogliamo parlare dei ragazzi della nazionale di calcio? Barella ha 23 anni, Locatelli 22, Bastoni 21...
Si diceva un gran bene anche di Balotelli, quando era giovane...
I campioncini emergenti di adesso sembrano avere caratteristiche molto diverse dai campioncini, veri o presunti, di una volta. Sembrano più calmi, più consapevoli, più timidi, più restii a trasformarsi in personaggi, persone semplici, insomma, estranee - si direbbe - al mondo vacuo e rumoroso dei social, nel quale troppo spesso collochiamo automaticamente i nostri figli.
Sinner è così?
Soprattutto Sinner è così. Quando, a Parigi, ha battuto Zverev, numero 7 al mondo, ha alzato il pugno in segno di vittoria con un’aria talmente modesta che Maria Sharapova lo ha rimproverato: «Cos’è quel pugnetto, troppa testa bassa, dovevi esultare di più». Ai giornalisti il nostro fuoriclasse in erba ha poi spiegato: «Ma no, ho fatto solo il mio».
Che storia ha?
Ma cosa vuole che abbia storia, ha passato da poco i 19 anni e i medici dicono che non è neanche sviluppato completamente: deve ancora metter su muscoli. È figlio di un cuoco e di una cameriera che lavorano in un rifugio della Val Fiscalina. Lui è nato a San Candido. Ha cominciato a giocare a otto anni, lasciando perdere lo sci. Si lamenta perché da ragazzino ha disputato pochi incontri, ed è ansioso di giocare contro tutti «per imparare». Per il resto ha una biografia fatta dai nomi dei maestri che l’hanno cresciuto: Spizzica e Mayr, che lo hanno avviato verso un tennis estremamente offensivo, poi Piatti che ne ha continuato la formazione, non ancora completa. Aggiungiamo a questo la vittoria su Tsitsipas, il bel match contro Nadal (perso) e la vittoria di Sofia, più giovane italiano della storia a vincere un torneo Atp. Il resto della biografia è ancora tutto da scrivere.