5 ottobre 2020
Oggi 292 - Trump malato
Secondo lei Trump è veramente guarito?
Domanda impossibile. Da come si muove e da quello che dice, sarebbe guarito. Ma gli si può credere?
Perché no?
Mah. Non possiamo sostituirci ai medici, e il suo medico personale, Sean Conley, dice che Trump non rischia più di contagiare altre persone con il coronavirus e quindi non deve più rimanere in isolamento. È una dichiarazione dell’11 ottobre. Il presidente è stato portato (di corsa) all’ospedale sabato 3 ottobre. Era già tardi, perché il contagio dovrebbe essere avvenuto il mercoledì precedente. Ma alla comprensibile, prevedibile, ostinata resistenza di Trump a farsi dichiarare “malato” s’era aggiunta la preoccupazione delle quotazioni di Borsa, di sicuro destinate a precipitare alla notizia del contagio. Ricoverato il 3, il presidente ha preteso di tornar fuori appena due giorni dopo.
Troppo presto?
Avrebbe dovuto essere messo in quarantena per almeno due settimane, cioè fino al 19-20 ottobre. Ma lunedì 12 era già in giro a far comizi in Florida, il giorno dopo arringava in Pennsylvania, e mercoledì 13 era in Iowa.
Dunque, è guarito.
Senonché, quando era in ospedale, oltre al Redemsivir e al Regeneron, gli è stato somministrato il Dexamethasone. Le linee guida dell’Oms dicono che questo farmaco deve essere utilizzato solo «in pazienti con il Covid-19 a uno stato grave e critico» e raccomandano di «non utilizzare la terapia con corticosteroidi nei pazienti con il Covid-19 non grave». A domanda specifica sul perché del dexamethasone, il medico personale di Trump, Sean Conley, non ha risposto. Nessuna risposta nemmeno alla domanda se il presidente abbia avuto la polmonite. In altri termini: Trump non ha avuto un’influenza da poco, si direbbe. Ed è perciò possibile che quello che vediamo agitarsi e correre di qua e di là a chieder voti, sia un uomo perfettamente sano. Ma, nello stesso tempo, moribondo.