14 settembre 2020
Oggi 289 - Elezioni
Vincitori? Sconfitti?
I vincitori sono parecchi: Conte, Zingaretti, Zaja, De Luca, Emiliano, Giani. Lo sconfitto è uno solo: Salvini. Di Maio, non so.
Perché “non so”?
In teoria va messo nella lista dei vincitori: s’è disinteressato del voto regionale, ha fatto campagna per il Sì, il Sì ha vinto 70 a 30, dunque è un vincitore. Nello stesso tempo, il consenso per i grillini è calato vistosamente e il taglio dei parlamentari, a questo punto costituzionale e immodificabile, colpirà soprattutto il M5s. Una vittoria di Pirro, si direbbe, per un Movimento a pezzi, che adesso, con la vittoria di Zingaretti, dovrà ingoiare il Mes e non fiatare. Un’eventuale crisi di governo con voto anticipato, stando ai dati, ridurrebbe la presenza dei pentastellati a puro ruolo di testimonianza.
Il vincitore più vincitore di tutti è Conte?
Sì, come conseguenza del bel risultato del Pd e della ovvia necessità per il M5s di non andare al voto. I due alleati - per molti aspetti alleati controvoglia - difenderanno il governo che c’è e terranno Conte in piedi a dispetto di tutto e di tutti.
Veniamo a Zingaretti.
Facile: alla vigilia lo si dava per battuto, si ipotizzava la vittoria del centro-destra in Puglia e Toscana, con conseguenti dimissioni del segretario, ascesa al vertice del partito di Bonaccini e rientro nei ranghi di Renzi. Tutte fantasie, a questo punto. Le larghe vittorie, in Toscana e in Puglia, di Giani ed Emiliano mostrano che la prudenza - o la flemma - del segretario paga. Zingaretti non lo tocca più nessuno.
Salvini?
L’altra volta voleva ribaltare l’Emilia, ed ha fallito. Stavolta puntava a rovesciare la Toscana e ha fallito di nuovo. Poi c’è il 70 e passa per cento di Zaia in Veneto. Peggio di così non gli poteva andare.