31 agosto 2020
Oggi 287 - Piano segreto
Che opinione ci siamo fatti sulla storia del piano segreto?
Quale piano segreto?
Quello relativo alla pandemia.
Ah, già. Alla fine di gennaio il governo aveva capito che era in arrivo questa pandemia. Ci fu una riunione dei pezzi grossi del settore il 12 febbraio: all’ordine del giorno uno studio di Stefano Merler, un ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, il quale sosteneva che «questo virus è una cosa serissima, non va preso sotto gamba». Si prevedevano 2-400 mila contagiati, 30-60 mila morti. Il Comitato tecnico-scientifico raccomandò di tenere segreta la cosa, per non spaventare la popolazione. Molti sostengono adesso che questa segretezza fu una mancanza molto grave: l’allarme andava condiviso. Altri domandano: se il 12 febbraio c’era già una chiara consapevolezza di quanto stava per succedere, come mai ci vollero altre due settimane per prendere le prime misure? E perché il 15 febbraio consegnammo alla Cina 18 tonnellate di materiale sanitario anti-Covid, vale a dire mascherine e tutto il resto, che presto ci sarebbero servite?
Perché?
Per ora il ministero difende la scelta di tenere tutto segreto. Sul tempo perso prima di intervenire si forniscono questi dati: «Ancora il 14 febbraio l’ECDC, l’Agenzia dell’Unione Europea per la prevenzione e il controllo delle malattie, in un suo documento ufficiale, dava come “bassa” la possibilità di diffusione del contagio in Europa. In quel momento i contagi in Italia erano 3, tutti importati dalla Cina, e i casi in Europa erano 46».
Non c’era la consapevolezza che un conto erano i dati del giorno un altro conto ciò che sarebbe accaduto di lì a poco?
Che cosa le devo dire, questa consapevolezza evidentemente non c’era. Se avessero dichiarato subito “zona rossa” le aeree degli unici tre infettati e poi non fosse successo niente, quante polemiche si sarebbero scatenate? C’è un problema generale, il Paese non è sereno, è diviso e ci sono legioni, sui social e in politica, che passano la vita col fucile puntato. Lo dico ammettendo che errori ci sono stati.
Salvini attacca.
Sì, ma un confronto dei dati di oggi con quelli di maggio (7 settembre e 7 maggio) mostra che non ce la siamo cavata così male. I dati sono questi (tra parentesi quelli di maggio): oggi 32.078 positivi (a maggio 91.528), 35.542 morti (29.684), 210.015 dimessi/guariti (93.245), 133 ricoverati in terapia intensiva (1.333), 9.219.257 tamponi (2.310.929).